È notizia delle scorse ore, il Governo ha eliminato una norma che consentiva il licenziamento in caso di un nuovo lockdown. A definire quella regola una vergogna è l’Unione Sindacale di Base, che esulta per la sua cancellazione, dopo lo sciopero nazionale dell'intera giornata del 24 e 25 settembre di tutto il personale Dirigente, Docente, Ata ed Educativo della scuola.
È in una nota diffusa, così, che l’USB entra nel dettaglio della lotta che li ha visti vincitori:
“Il 24 settembre, durante il presidio a Montecitorio, in occasione della due giorni di sciopero, una delegazione dell’USB ha incontrato l’onorevole Fratoianni di Liberi e Uguali (LeU) e l’onorevole Nardelli del Partito Democratico per denunciare la situazione della scuola pubblica statale e in particolare contestare la norma relativa all’organico Covid che prevedeva il licenziamento in caso di lockdown.
Abbiamo chiesto durante l’incontro, come testimonia il video presente sui social, l’eliminazione di tale clausola vergognosa per garantire dignità al personale precario. L’approvazione dell’emendamento della senatrice De Petris di Leu, che elimina la possibilità del licenziamento in caso di lockdown, dimostra che la due giorni di sciopero ha messo al centro del dibattito parlamentare la questione scuola e il precariato. USB Scuola ribadisce con fermezza la necessità che l’azione del governo porti ad investimenti veri nella scuola pubblica statale e che si preveda immediatamente la trasformazione del concorso straordinario rivolto al personale precario con tre anni di servizio, in concorso per titoli e servizi.
Questa è la dimostrazione di quanto utile sia lo strumento dello sciopero, per ribadire l’affermazione dei diritti dei lavoratori. Il diritto di sciopero non si tocca!”
*Immagini riprese dalla pagina Facebook “USB Unione Sindacale Di Base pag. nazionale”