Se è ipotizzabile che con il voto del 25 settembre prossimo cessi la Terza Repubblica -avviata nel 2008 e fatta di Governi Tecnici o calati “dall’alto”- e di fatto prenda corpo la Quarta Repubblica, al momento il gioco politico-istituzionale rimane tuttavia immutato e per certi aspetti fermo da sempre, ancorato ovvero alle logiche del Secondo Dopoguerra.
Si è svolto, nei giorni scorsi, presso la sala del Rettorato dell’Università del Salento l’evento “Incontriamoci a Lecce” dove si è dibattuto su temi sociali ed economici riguardanti la “Conferenza sul Futuro dell’Europa”. È stato il quarto appuntamento di un ciclo di incontri promossi dal “Dipartimento per le Politiche Europee”, da Nord a Sud della Penisola con l'obiettivo di “promuovere la conoscenza e l'utilizzo della piattaforma digitale multilingue e per stimolare la cittadinanza a partecipare alla Conferenza sul futuro dell'Europa.
Archiviato il 2021, è dunque possibile fare un bilancio della politica italiana, e magari anche quella della Terza Repubblica, poiché si tratta, questo, di un anno snodo di particolare rilevanza. E tutto ciò guardando al cittadino medio e cercando di interpretare le sue proiezioni politiche.
È opinione diffusa che il 2021, così come il precedente sarà ricordato per l’incessante avanzare dell’emergenza sanitaria, che ha occupato le prime pagine di tutti i media nazionali. Tuttavia, le nostre considerazioni andranno oltre e dietro le questioni politiche, dove l’attuale congiuntura sanitaria è solo il motivo che ha accelerato alcune dinamiche innescatesi più di un decennio fa, ovvero con l’avvento del Governo Monti, sul finire del 2011.
Si sa, Lecce ed i leccesi non ne vogliono sapere niente di muoversi in città in bicicletta o a piedi, o addirittura in taxi: non è nella loro cultura, non è nella loro mentalità, non è nelle loro “corde”, nel loro “DNA”. Negli ultimi vent’anni ogni tentativo di invogliare i leccesi ad un atteggiamento mentale diverso rispetto all’uso dell’auto è miseramente fallito. Ma tutto questo non ha influito sul “braccio di ferro”, che insiste da oltre un trentennio, tra l’Amministrazione Comunale, che vuole una città moderna, mitteleuropea, e il cittadino leccese, che non rinunzia alle sue abitudini.
Come è noto, nelle scorse settimane il Parlamento italiano, in seduta comune e insieme ai delegati delle venti regioni, si è riunito per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Per il nostro Ordinamento si tratta di un momento particolarmente importante, in cui tutte le forze politiche sono invitate a collaborare per decidere il futuro Capo dello Stato, colui che simboleggia l’unità nazionale, sotto almeno due profili e che di fatto svolge attraverso la sua importante funzione istituzionale, il ruolo di “arbitro” nel corso del dibattito politico e, dall’altra, di garante del rispetto delle “Regole”.
Con una nota di oggi, 19 novembre 2021, IDEE E RINNOVAMENTO comunica che il suo Movimento si arricchisce dell’adesione di Gianluca Scozzi, il quale, da giovedì 18 novembre, fa parte integrante dello schieramento, in qualità di Coordinatore Cittadino di Surbo. Al riguardo, Giancarlo Capoccia, presidente di IDEE E RINNOVAMENTO, dichiara che:
Parafrasando uno dei libri più famosi della Bibbia, quale quello di Qoèlet, non è fuor di luogo affermare che ad ogni momento di splendore e sviluppo ne segue uno di crisi: è solo una questione di tempo! A tale constatazione millenaria, il famoso e ragionevole, l’ultramillenario Giuseppe, l’undicesimo figlio di Giacobbe, pose come rimedio per evitare gli effetti indesiderati di una crisi, quello di accantonare riserve e riparare i “danni” quando l’economia “gira”. Lecce, invece, di questa sapienza millenaria pare che non sappia che cosa farsene, per molte delle sue questioni aperte.
Sono oramai molti anni che sul proscenio della politica leccese c’è l’antico, lungo, diuturno e annoso problema della mobilità urbana. Un problema che non riesce a trovare soluzioni soddisfacenti per tutti o per la maggior parte della cittadinanza. E questo perché, nella buona sostanza, il vero e sottostante contendere è di natura culturale.
E' ancora molto acceso il dibattito politico e civile sulla questione del traffico a Lecce, che oramai ha superato limiti con fatica accettabili. Al riguardo, Giancalo Capoccia di Idee e Rinnovamento, in suo comunicato stampa di questa mattina, ha sottolineato che:
Sull'oramai nota discussione cittadina, circa il cosiddetto "Volontariato" di alcuni consiglieri dell'Amministrazione comunale di Lecce, interviene anche il Presidente del Movimento Politico "Idee e Rinnovamento", Giancarlo Capoccia, indicando quale potrebbe essere la strada maestra per dare una composizione e un'adeguata soluzione alla querelle politico-cittadina. Al riguardo, intercetta due assi di azione strategico-operativa: "PIANO SUI REALI CARICHI DI LAVORO DEGLI UFFICI COMUNALI E ASSUNZIONI LA RICETTA DI IDEE E RINNOVAMENTO." In particolare, Capoccia così articola il suo intervento-contributo in una nota-stampa di ieri:
Sabato 29 gennaio 2022 ore 10,00 al “Parco in memoria delle vittime italiane nei Gulag”, in via Valsesia a Milano si è svolta la cerimonia di commemorazione dell’80° anniversario della deportazione degli Italiani di Crimea. Si è deposta una corona floreale e si è svolta una breve cerimonia in ricordo delle vittime innocenti, gli italiani di Crimea, per lo più pugliesi di Bari, Bisceglie, Molfetta e Trani, e genovesi, deportati in Kazakistan e Siberia. Ma il ritorno per tutti non fu… anzi la maggior parte perì senza neppure una croce. Nel pomeriggio alle ore 17,00 si è svolto l’incontro online, da remoto. per ricordare i nostri connazionali deportati e i discendenti ancora privi della cittadinanza italiana con Giulio Vignoli, storico, “scopritore” di questa comunità, Giulia Giacchetti Boiko, presidente del Circolo Il Cerchio di Kerch (Crimea), Giulia Fabiano, italiana di Crimea, Francesco Pergolo, parente di italiani in Crimea, Francesca Gori di Memorial Italia, Валерия Ловкова (Valeriya Lovkova), autrice e regista del documentario "Fryazi.
In questi giorni la riapertura dolorosa della querelle legata alla gestione dell’ ”Affare Ex-Galateo”, associata all’evidenza messa in luce dalla mozione presentata da Adriana Poli Bortone, Gianpaolo Scorrano e Giordano Anguilla, circa l’esistenza di 3.300 lotti residuali di terreno, nel comune di Lecce, incolti e in stato di completo abbandono, marcano in maniera significativa che l’Amministrazione, oramai governata saldamente ed in maniera duratura, da una giunta di centro-sinistra, presenta evidenti i segni di un certo affanno, forse perché ha esaurito gli slanci creativi e propositivi iniziali, mostrando probabilmente anche chiari i segni di una cristallizzazione, a tratti prevedibile. E ciò soprattutto se a tutto questo si aggiunge la questione connessa alla “Darsena di San Cataldo”. Sono, infatti, tutte problematiche di tipo strutturale e molte di rilevanza strategica di sicuro significato per la comunità leccese. Al riguardo, Giancarlo Capoccia di Idee e Rinnovamento, in una sua nota stampa asserisce:
I soldati americani che lasciano la capitale dell’Afghanistan, è l’ultima immagine di una guerra iniziata vent’anni fa, all’indomani dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Ma è la prima che sancisce conseguentemente, il fallimento di una missione che aveva l’obiettivo di catturare Osama Bin Laden, leader degli estremisti di Al Qaeda, che, con la sua uccisione avvenuta nel 2011 è sembrata a tutti una presenza ancora più assurda e ingiustificata. A maggior ragione oggi, dopo il notevole dispendio di risorse umane prima che economiche. Risorse che potevano essere utilizzate in modo più strategico ed efficiente, a sostegno di politiche giovanili mirate all’istruzione della popolazione afghana, ad esempio, ancorché se si pensa che l’Afghanistan è ritornato ad essere un Emirato controllato militarmente dai Talebani.
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