Ottobre è il mese dei ritorni definitivi nei luoghi urbani: così il “tema” di questo mese del Nostro giornale ci induce a riflettere sul tempo della vita cittadina e il suo rapporto con la natura. La città addomestica la natura. La rende abitabile, adatta alla vita dell’uomo, più rispondente ai suoi bisogni, alle sue comodità. La natura permane sotto di essa, in modo selvatico, come dimostrano, le erbacce che si insinuano tra la ghiaia e le lastre dei giardini o le più devastanti radici degli alberi che affondano sotto la pavimentazione dei marciapiedi fino a sollevarli creando piccoli dossi che ostacolano le passeggiate di noi cittadini, soprattutto quando sono mal progettati e inseriti al centro del marciapiede.
Sono giovani, sono belli e hanno le idee molto chiare: sono i 400 ragazzi e ragazze provenienti dai 197 Paesi membri della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, siglata a Rio de Janeiro nel giugno del 1992. Si riuniranno a Milano dal 28 al 30 settembre2021 in occasione del summit dello Youth 4 climate, un movimento nato all’indomani dell’iconico discorso dell’attivista svedese “Greta Thunberg” rivolto ai leader mondiali nel corso della Conferenza Onu sul clima del settembre 2019. Un gruppo, va ricordato, che si riunì a New York, per la prima volta, pochi giorni dopo il famoso discorso di Greta, con lo scopo di impegnarsi in modo significativo con i leader politici sulle questioni decisive del nostro tempo.
Il paesaggio agrario in Italia e nel Salento è patrimonio storico, culturale e ambientale anche se il più delle volte non ci accorgiamo neppure della sua esistenza, non percepiamo né la ricchezza di beni, né l’importanza socio-economica e ambientale di tali valori per il nostro territorio.
Prima che il noto Virus prendesse piede nelle nostre vite, eravamo abituati a vederla ogni venerdì di fronte al Parlamento svedese a protestare per l’ambiente, in uno sciopero che ha coinvolto gli studenti di tutto il mondo, attraverso il movimento “Fridays For Future” letteralmente venerdì per il futuro. Ci si riferisce ovviamente a Greta Thumberg, che appena diciassettenne divenne simbolo della lotta ai cambiamenti climatici e contro l’immobilismo della politica internazionale. Dal Parlamento svedese, infatti, Greta passò a quello europeo, per approdare infine alle Nazioni Unite, dove tutti hanno ascoltato le sue dure parole di protesta.
La tutela dell'ambiente è divenuta ormai una problematica mondiale, e per notare ciò basti pensare alle manifestazioni, ai cortei ed agli slogan sparsi nel globo e nati a difesa dell'aria, dell'acqua, delle foreste, delle riserve naturali e di tutto ciò che a noi esseri umani sembra evidentemente e pericolosamente a rischio.
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Sul pianeta Terra, a oggi, la popolazione dei social media ha appena raggiunto la quota di 5 miliardi di utenti, secondo i dati forniti da Meltwater, leader mondiale nel settore dei media, della social intelligence e dei consumatori, e We Are Social, l’agenzia creativa a guida sociale, che hanno pubblicato Digital 2024, ultimo rapporto annuale sui social media e tendenze digitali in tutto il mondo.
03 Marzo 2024Esiste in ambito sociologico e antropologico un numero, detto di Dumbar, con cui viene teorizzata le quantità di persone con le quali un individuo è in grado di mantenere relazioni sociali stabili. Questo numero fu introdotto per la prima volta dall’antropologo inglese Dumbar, da cui prende il nome, e ha un fondamento legato principalmente alle dimensioni fisiche dell’encefalo dei primati sui quali il ricercatore eseguì i propri studi. Il numero di Dunbar oscilla da 100 a 250, e si tende a considerare mediamente che 150 siano le relazioni nelle quali un individuo possa conoscere l'identità di ciascuna persona con cui interagisce attivamente e con le quali sia in grado di relazionarsi con cognizione di causa. Non semplici conoscenti, quindi, ma soprattutto persone che formano una vera e propria rete sociale.
20 Settembre 2023