Il percorso intrapreso da questa rubrica, centrata sul mondo delle arti marziali, ci porta questa volta a soffermarci su una figura che nell’immaginario collettivo raramente viene associata a questo campo d’attività umana, ovvero quella della donna.
Gli appassionati lettori di questa rubrica sono stati spesso portati a riflettere su quanto sia importante la lotta, anche nella dimensione quotidiana, e non solo perché è radicata nei nostri più ancestrali sentimenti e pensieri, ma anche nella prospettiva riflessiva e speculativa offre ed è foriera di molti spunti in direzione dello sviluppo della Conoscenza.
È giunta così al termine la 5ª edizione della bjjsummerweek, l’annuale appuntamento che si svolge nella splendida cornice del capoluogo sardo e richiama a sé appassionati lottatori da tutto il mondo. Una settimana dedicata al jiu jitsu brasiliano ormai attesa da tutti coloro che fanno di questa lotta, intesa ovviamente nella prospettiva della disciplina sportiva, una delle ragioni della propria vita e una delle possibili modalità di crescita personale.
Si dice che l’Unione fa la forza, lo hanno capito bene i tre creatori di WE FIGHT. Una novità per il territorio leccese, che si sostanzia e materializza in un centro completamente dedicato alle arti marziali.
I lettori di Venti di Ponente sapranno quanto questa testata sia sensibile al tema delle arti marziali e alla corretta informazione. E le Arti Marziali, infatti, sin dalle prime battute del Nostro giornale, vengono trattate e spiegate in una delle rubriche che lo caratterizzano. Proprio per tali motivi sentiamo il dovere di chiarire alcuni elementi basilari proprio di questo sport, soprattutto alla luce degli ultimi eventi verificatisi nel nostro Paese.
La nostra rubrica sulle Arti Marziali è attiva oramai da qualche mese, e con essa si è avuto modo di aprire un ampio spaccato sulla cultura che le caratterizza, andando ovviamente al di là delle questioni meramente tecniche, per osservare infatti l’esistenza in sé attorno e dentro a questo mondo. E così si è avuto modo di approfondire ed illustrare, ad oggi, non pochi aspetti legati alle Arti Marziali, considerando alcune pratiche e prassi di alcune Terre d’Oriente. Tuttavia, vale qui la pena mettere in luce che anche in Italia esiste una lunga e diffusa tradizione lottatoria, nonostante lo sport più diffuso nel Nostro Paese sia il calcio. Ma proprio le Arti Marziali vivono, secondo le più recenti rilevazioni statistiche, una forte crescita in termini di numeri, grazie alla quale, da oltre cinque anni, l’Italia ha acceso un faro nel mondo della lotta a livello mondiale. E proprio ciò attraverso la Brazilian Jiu-Jitsu Summer Week, ovvero un appuntamento per più di 500 atleti provenienti da tutto il mondo, che hanno la possibilità di seguire più di venti seminari tenuti da maestri di comprovata esperienza e di risonanza internazionale sul Jiu-Jutsu.a
Ancora una volta la passeggiata culturale attraverso la “Via del Guerriero” proposta da Venti di Ponente, fa tappa in Giappone. Il percorso mantiene, però, sempre l’intento di smuovere lo spirito guerriero e l’ancestrale bisogno di lottare presente in ognuno di noi, richiamandosi in maniera particolare alle opere d’arte, che ne evocano le specificità, quali sintesi, infatti, di una complessa ed ancestrale cultura, che anche oggi conserva la sua portata e valenza. E in tale direzione si presenta ovviamente utile osservare, e magari attualizzare, anche quei contesti sociali, nelle quali tali opere sono state prodotte, apparentemente lontani dalla nostra quotidianità, per l’appunto.
Ed ecco che Venti di Ponente riprende il percorso attraverso la poliedricità delle arti marziali, fondamentali e fondanti per la formazione delle più “antiche” e valorose società. Si tratta di una ricerca di valori oramai lontani da noi, per lo più esseri consumistici, che viviamo di feticci, nei quali ci identifichiamo e ci identificano, e che sono i principali strumenti di decodificazione della realtà e della società. E proprio per questo, paradossalmente tale ricerca importa il comprendere meglio il nostro ambiente, quello nel quale siamo calati, che ci pare l’unica realtà possibile; una ricerca che questa volta ci conduce in Giappone, per analizzare il codice etico e morale dei guerrieri nipponici, ovvero il Bushido 武士道.
Il percorso negli aspetti significativi delle arti marziali vede ancora protagonista il popolo ellenico, che, come già affermato nel precedente articolo di questa rubrica, incentrato sulle pitture ceramiche, apprezzava l’arte del combattimento e ne valorizzava gli ideali.
Si è evidenziato nei pezzi precedenti che, l’obiettivo di questa rubrica, centrata sulle Arti Marziali, sta nell’osservare (incuriosire) come il combattimento abbia da sempre accompagnato l’uomo, lungo la sua esistenza, e come lo stesso sia stato un elemento fondamentale e fondante per lo sviluppo della società. A tal proposito, non si può non prendere in analisi l’affascinante popolo ellenico. In esso gli sviluppatori della democrazia consideravano soprattutto chi eccelleva nell’arte del combattimento, il quale era paragonabile a una Divinità. Ma, al di là di ciò, per molte società era questo un requisito fondamentale per essere parte attiva della stessa. A ciò basti pensare ad esempio, alla popolazione degli Spartani, che formavano i futuri cittadini affidandosi al risultato dell’agoghé (ἀγωγή), ovvero un addestramento che sottoponeva i giovani dagli otto ai sedici anni ad una continua simulazione della vita militare, con reali battaglie fra vari gruppi di fanciulli, peraltro, allontanandoli dalle famiglie e dalla società e facendogli sopportare disagi e stenti, dove solo i più forti e di conseguenza i più utili sopravvivano.
Prima di intraprendere assieme un percorso nell’affascinante e poliedrico mondo delle Arti Marziali, si presenta di sicuro interesse e, per certi versi indispensabile, avere ben saldi i significati legati e connessi al concetto di Arte Marziale, che si utilizzeranno durante la nostra “passeggiata culturale” nella presente rubrica.
L’obiettivo di questa rubrica è esplorare il mondo delle arti marziali, attraverso un’analisi, che varierà fra aspetti sociologici, psicologici ed antropologici, con propagini anche nel campo religioso. E tutto ciò considerando anche ed assieme come le arti marziali nel tempo siano state interpretate, descritte ed illustrate nella letteratura, nell’arte e nella musica.
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03 Dicembre 2021