Tra gli habitués è noto che la domenica Venti di Ponente si dedica, in maniera esclusiva, alla pubblicazione di poesie, fotografie, pitture di operatori artistici, la cui attività non è casuale, ma frutto di un “lavorio” significativo e meritevole. Questa domenica è la volta di Caterina Gerardi, oggi, forse, la colonna portante della fotografia nel Salento e soprattutto a Lecce. Nota in ambito nazionale e con addentellati di livello internazionale rilevanti, Caterina si intrattiene nell’esercizio fotografico da oltre quarant’anni, non mancando significative esperienze da regista. Ovviamente, inutile sottolineare la mole delle pubblicazioni, che richiederebbe e richiede spazi più importanti.
Caterina, forse incuriosita dal Nostro giovanissimo quotidiano, che le ha generato, credo, un senso di tenerezza, ha concesso la pubblicazione di alcune sue foto. Foto, mi corre l’obbligo di rimarcare, raffinate, non solo sotto il profilo della realizzazione tecnica, ma anche e soprattutto sul piano comunicativo e dei significati. Caterina, fotografa degli “scatti rubati”, fotografa delle “immobilità dinamiche”, è donna soprattutto della memoria e del ricordo, di ciò che fu, ma che è sempre presente e vivo. Questo uno degli aspetti rilevanti della sua opera fotografica.
Qui, uno scatto che ci riporta all’inizio dell’estate, proprio quando sta finendo. Un invito a richiamare alla mente i significati di questo tempo? Oppure, un suggerimento al cominciamento, come condizione permanente dell’Uomo, soprattutto oggi? Ad ogni modo, uno scatto che genera due tensioni emotive contrapposte, un ossimoro emotivo, insomma. Da un lato, infatti, in esso è presente l’azione del cancellare e dall’altro un invito a nuove costruzioni, partendo da una “piazza pulita: siamo dunque in presenza di una fine o di un inizio? Da qui, si capisce subito e facilmente la foto della Gerardi, che non ha coordinate spaziali e temporali, né sfaccettature, includendole infatti tutte…
Rosanna Gobetti