Questa settimana Caterina Gerardi propone ai lettori di Venti di Ponente una fotografia, che può avere più chiavi di lettura, anzi più livelli di lettura, da quello più semplice, elementare a quello più evoluto e raffinato...sino a giungere ad essere tangere l’improbabile. Uno scatto tratto dal suo volume Password del 1998 edito da Lupetti di Milano, che rientra in quella che è una raccolta documentaria sui tombini più significativi, sia sul piano storico sia su quello estetico.
Ma l’argomento tombini, può e deve essere letto, come si sottolinea in molte recensioni di Password, soprattutto nella prospettiva allegorico-metaforica, che proietta il lavoro della Gerardi in un ambito più complesso. Il tombino rappresenterebbe, infatti, anche la porta d’accesso all’inconscio e non solo, ma anche alla parte oscura dell’esistenza, quella celata alla luce, quella nascosta, forse perché riservata, forse perché segreta, arcana…misteriosa. Ecco, dunque, che la Gerardi nel suo raccontare fotografico coglie, come pochi riescono a fare, elementi simbolico-metaforici che mettono il fruitore delle sue foto davanti a questioni e situazioni sulle quali la riflessione è d’obbligo, e sovente, come in questo caso, anche impegnativa, ponendo interrogativi non usuali e allo stesso tempo, significativi…segnanti.
Rosanna Gobetti
