Apre una nuova serie di proposte fotografiche o di immagini, Mauro Ragosta, leccese e di origini leccesi. È oggi noto nel capoluogo salentino, e non solo, per la sua attività di scrittore, meno invece come fotografo, anche se la sua ”arte fotografica” risale ai primissimi anni ’80 e fu la sua prima attività “espressiva” …e lavorativa.
Tra il 1983 e il 1989 da fotografo ha lavorando per la grande industria e con clienti di primaria rilevanza sia pugliesi sia campani. In tale periodo ha anche costruito e sviluppato gli archivi fotografici di non pochi istituti pubblici e privati, soprattutto in Puglia.
Nel 1989 ha abbandonato tale attività e si è laureato in Scienze Economiche a Napoli. Questo tuttavia non ha comportato la chiusura col mondo “dell’attrezzo fotografico”, che invece da allora diviene sempre più per Mauro strumento “narrativo” che riproduttivo di cose e persone. Sicché, mentre prende corpo la sua attività di scrittore, l’attività fotografica è momento descrittivo in una prospettiva composita ed articolata, dove egli è il protagonista dei suoi scatti e mai al contrario, subordinatii invece agli oggetti o ai soggetti fotografati, che per lui sono solo strumentali alle proprie esigenze espressive profonde o che comunque vuole sottolineare.
Al contrario di molti e noti fotografi, Mauro Ragosta non è un narratore puro. Non realizza fotografie, ma scatti, in cui in un sol colpo riesce a cogliere la complessità della realtà che deve illustrare. Ecco, le sue sono opere prevalentemente solitarie, come un “colpo di cannone” o uno “squillo di tromba”.
Un’attività che a partire dalla metà degli anni ‘90 non è stata priva di risvolti pubblici, avendo realizzato non poche mostre personali associate ad alcune pubblicazioni di alta qualità e a bassissima tiratura.
Qui, uno “scatto” del 2009, dal titolo “Luce e Controluce”, pubblicato nel suo ultimo calendario, quello di quest’anno. Va da sé che, quest’immagine, dove i soggetti fotografati sono solo incidentali, presenta più piani di lettura, che come al solito danno alla fotografia di Ragosta atmosfere ed aromi, a volte sconosciuti e consentono di immergersi sempre in scenari inediti e spesso inusitati.
Rosanna Gobetti