E così, dopo i versi giovani e giovanili, pieni di passione della Balducci, è la volta di quelli molto più maturi, escatologici, di Rossella Maggio, nota scrittrice e poetessa salentina e non solo. La Maggio, che “esce” dalla scuola di Alberto Bevilacqua, da circa un decennio pubblica con frequenza annuale, cadenzando e alternando narrativa con raccolte poetiche. Proprio in questi giorni è possibile trovare nelle librerie il suo ultimo romanzo: Sorelle d’Estate edito da Caosfera. Anche nella poesia qui proposta si parla d’amore e di eros, ma in una accezione meno esistenziale e più, invece, quale motore primo della vita, esigenza profonda dell’animo, che sgorga dall’animo stesso propagandosi in tutto il Creato. Per la Maggio il momento decisivo dell’esistenza è, infatti, l’amore quale travaglio magico, alchemico, fonte della diuturna rivoluzione della Vita, che sempre si rinnova in una spirale senza tempo né spazio.
Rosanna Gobetti
Dell’acqua, dentro la porosa
pelle,
la fresca risata. Il vuoto pieno
dell’atomo,
l’abbraccio amoroso di ioni che
aria chiamiamo.
Dell’eros la potenza che la luce
accende.
Dell’anima il desiderio atavico
di farsi carne
e la voluttuosa smania dello spirito,
che per nutrirsene, la consuma.
L’inesprimibile passione con cui
la vita il suo contrario dissolve.
Della ragione la virtualità inutile,
misera, accecante.
Da “LA LEGGEREZZA” di Rossella Maggio, Pegasus Edizioni 2018