UDU Lecce: “L’ADISU non dimentichi i nostri diritti”

UDU Lecce: “L’ADISU non dimentichi i nostri diritti”

          Già complicato si presenta lo scenario di questa Fase 2. A ciò si aggiunge anche la questione universitaria e di quegli studenti borsisti e assegnatari di posto alloggio dimenticati dall’Adisu. L’agenzia per il diritto allo studio della Regione Puglia, parrebbe che sulla scorta del decreto governativo abbia deciso di non erogare più alcun servizio agli studenti, trattenendo quella parte di contributi dedicata proprio all’alloggio negli studentati.

          A mettere sul tappeto la questione è il sindacato studentesco U.d.U. – Unione degli universitari attivi in special modo nell’ateneo dell’Università del Salento. E ciò a giusta ragione, non avendo eletto ancora alcun rappresentante che porti le istanze del “sindacato con il sole” all’interno del consesso regionale dell’Agenzia per il diritto allo studio degli universitari.

          In merito, “Studenti Indipendenti - UDU Lecce” sottolinea in un suo comunicato che: “In data 15 maggio 2020, l’Adisu Puglia, con decreto del Presidente, ha approvato nuove disposizioni in materia di prevenzione dei rischi da contagio da Covid 19 per gli assegnatari di posto alloggio che, nel corso dell’emergenza, non abbiano lasciato le residenze universitarie ma contestualmente ha negato il rientro a quegli assegnatari che, invece, abbiano deciso di rientrare presso le proprie abitazioni.

          L’unica possibilità che viene data è finalizzata al ritiro, previo appuntamento, degli effetti personali dall’alloggio assegnato.

          Una scelta che non ha tenuto conto della ripresa delle attività laboratoriali e di ricerca, che lo stesso DPCM 26 aprile 2020 ha consentito e delle attività didattiche e formative che sia l’Accademia di Belle Arti di Lecce che il Conservatorio “Tito Schipa” sembrerebbero voler ripristinare in sede.

          L’Università del Salento, nel disporre la prosecuzione delle attività didattiche e di formazione mediante modalità telematica, ha consentito anche la riapertura di laboratori e biblioteche, nonché la possibilità di svolgimento delle attività di tirocinio.

          Non sono state prese in considerazione da parte dell’Ente, le esigenze reali degli studenti che, qualora dovessero trovarsi in una delle condizioni anzidette, sarebbero impossibilitati ad un rientro in sede con conseguenti e ripetuti spostamenti quotidiani dai paesi di provenienza.

          Il coordinatore dell’associazione “Studenti Indipendenti- UDU Lecce”, Lorenzo D’Amico ha più volte lamentato la scarsa considerazione che l’Ente ha rivolto alle fasce più deboli della popolazione studentesca “per gli studenti già beneficiari di contributi economici, giustificati da un’esigua situazione reddituale, è facile immaginare come il passaggio da una didattica in presenza ad una telematica, abbia comportato investimenti economici per l’acquisto di dispositivi tecnologici; senza contare che molti studenti non possiedono presso le proprie abitazioni una connessione internet efficiente che consenta loro di sostenere gli esami a distanza in modalità telematica e hanno la necessità di reperire il materiale didattico dalle biblioteche utile per studiare o per ultimare la stesura della tesi di laurea, oppure devono completare alcune ore di tirocinio”.

          Benedetta Abate, rappresentante della Residenza universitaria “Ennio De Giorgi”, sottolinea l’assenza di un’interlocuzione con i diretti fruitori dei servizi Adisu ed afferma che l’Ente non ha tenuto conto delle concrete esigenze dei borsisti e degli assegnatari del posto alloggio.

          In particolare, dichiara: “Adisu Puglia non ha considerato il nostro rientro in sede, a differenza di quanto disposto dagli enti regionali di diritto allo studio di Lazio e Toscana, ad esempio, che sono due tra le regioni che hanno consentito il rientro presso le residenze universitarie a coloro che non si sono allontanati dal territorio regionale. Le stesse che, in ogni caso, si sono impegnate al fine di consentire il rientro anche di coloro che ne facciano richiesta e che rientrano in una delle categorie tra ricercatori, assegnisti di ricerca, impegnati in laboratori sperimentali, specializzandi, laureandi che necessitano di servizi di biblioteca, così come disposto anche dalla regione Liguria e dall’Edisu Pavia”.

          Il quadro descritto dall’Associazione Nazione degli Organismi per il Diritto allo Studio Universitario, ANDISU, delinea come parte degli enti regionali si siano fatti carico delle reali esigenze di rientro in sede degli studenti; mentre altri ancora, come quelli di diritto allo studio universitario presenti a L’Aquila, Palermo, Enna e Catania, hanno disposto l’attivazione di misure economiche volte alla restituzione di parte dell’importo sottratto alla monetizzazione delle borse di studio, a titolo di quota alloggio e quota mensa, data l’impossibilità di usufruire degli stessi servizi. 

          L’Adisu Puglia, nelle scorse settimane, sembrava aver delineato la possibilità di istituire un bonus emergenziale volto all’acquisto di dispositivi tecnologici, in merito al quale si attendono ancora notizie ufficiali. Nel frattempo i rappresentanti degli studenti assegnatari del posto alloggio nella sede di Lecce, chiedono un incontro telematico con l’ente regionale di diritto allo studio perché l’ente possa finalmente prestare ascolto e farsi carico delle esigenze delle fasce più deboli colpite dall’emergenza.”

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