Covid: 2° resoconto settimanale (7 novembre – 13 novembre)

Covid: 2° resoconto settimanale (7 novembre – 13 novembre)

            Prosegue così il resoconto settimanale di Venti di Ponente per quanto attiene l’universo legato e connesso al Tempo del Covid. Da mettere in evidenza alcune novità rispetto alla scorsa settimana, sia relativamente alle politiche governative e regionali, sia su casi politici regionali e sia ancora per ciò che concerne il vaccino per contrastare il contagio da nuovo Coronavirus.

            Intanto, iniziamo questa analisi da un aggiornamento sulle zone individuate secondo il diverso livello di rischio di contagio.

Infatti, alle zone rosse identificate con il decreto del 3 novembre scorso è stata aggiunta in questi giorni la Provincia autonoma di Bolzano, oltre a quelle già individuate precedentemente, ossia Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta; mentre nelle prossime ore diventeranno zone rosse anche la Campania e la Toscana, portando quindi a 7 le regioni con il più alto rischio di contagio.

            Divengono zone arancioni anche le Marche, l’Emilia-Romagna ed il Friuli Venezia Giulia, ovvero diventano più stringenti le restrizioni imposte a queste regioni che prima erano ritenute zone “gialle”. Per dovere di cronaca, bisogna sottolineare che, già nella giornata di ieri, i Presidenti di Regione di Veneto, di Emilia-Romagna e di Friuli Venezia Giulia avevano anticipatamente varato ordinanze coordinate tra loro. Questi provvedimenti hanno così dato una stretta alle attività commerciali, alle possibilità di assembramenti, di mobilità, ed hanno ovvero definito divieti di ingresso in strade e in piazze dei centri storici, oltre che limitazioni di gite fuori porta e all’apertura dei negozi, chiusure anticipate di bar e ristoranti. Attualmente, quindi, sono nove le regioni “arancioni”: si aggiungono dunque a Puglia, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Liguria, Umbria, le tre appena citate.

            Restano in zona gialla e dunque attualmente con il minor rischio: Lazio, Molise, Provincia di Trento, Sardegna, Veneto.

            Un’importante novità va riportata, vale a dire l’annuncio dello sviluppo di un vaccino da parte dell’azienda farmaceutica americana Pfizer, in collaborazione con la biotech tedesca BioNTech. Questo farmaco, si apprende dalle dichiarazioni pubbliche, sarebbe efficace al 90% e dovrebbe essere disponibile da gennaio prossimo. Inoltre, questo sarebbe un vaccino a RNA, ovvero sfrutta un pezzo del codice genetico del virus stesso per immunizzare il corpo del ricevente. Allo stesso tempo, però, l’Rna risulta molto instabile, rendendo così poco agevole la sua conservazione, che deve essere tenuta a -80° centigradi. Alla positiva notizia, di contro, infonde dubbi la vendita, da parte del direttore di Pfizer Albert Bourla, di 5 milioni di azioni della sua azienda.

            Osserviamo ora, quanto è venuto alle cronache dal mondo politico, nell’ambito della gestione del contagio. Ad esser attenzionata particolarmente, negli ultimi giorni, è stata la Regione Calabria, nello specifico due Commissari alla Sanità e l’attuale Presidente pro-tempore Antonino Spirlì, facente funzioni a seguito della scomparsa del Presidente eletto Jole Santelli. Come spesso accade, le mancanze sono frutto degli errori per inadeguatezza o non curanza da parte dei rappresentanti delle Istituzioni, nazionali o locali. Infatti, la Calabria ad oggi non ha ancora un piano pandemico, in quanto, il primo Commissario alla Sanità calabrese Saverio Cotticelli ha rivelato, sulla base di indiscrezioni su certi retroscena, di non essere al corrente che fosse lui l’incaricato a redigere il suddetto piano, nonostante le chiare indicazioni ministeriali. Di lì a poco, chi lo ha sostituito non è stato da meno, in quanto a “goffaggine”: Giuseppe Zuccatelli ha sostenuto che le mascherine, in realtà, non servirebbero a nulla, ma è la sola distanza interpersonale a prevenire il contagio. Insomma, due Commissari che non hanno facilitato, e non facilitano, gli sforzi che il Governo e il Ministero della Salute mettono in campo in questo delicato periodo. Attenzione l’ha meritata anche il Presidente facenti funzioni della Calabria, Antonino Spirlì, il quale, durante la trasmissione di La7, l’”Tagadà", a seguito delle notizie sopra riportate, ha sostenuto che alla sua regione non serve qualcuno che sappia come costruire pozzi e che la Calabria è già dotata di personale qualificato. Spieghiamo: questa dichiarazione è avvenuta a seguito dell’ipotesi di incaricare Gino Strada, fondatore di Emergency e protagonista di interventi importanti in Africa proprio nell’ambito della Salute, come Commissario alla Sanità calabrese.

            Detto delle novità sull’aggiornamento di zone arancioni e zone rosse, dello sviluppo del vaccino e delle questioni politico-istituzionali della Calabria, passiamo ad analizzare in sintesi i dati circa lo stato del contagio, in Italia ed in Puglia.

            Osserviamo, dunque, i numeri di questa settimana per ciò che attiene il contagio da Covid19 dal 7 al 13 novembre. In Italia, ad oggi risultano guariti in 399.238, con un incremento settimanale di 76.313 soggetti, mentre in terapia intensiva si trovano 3.230 contagiati, con un incremento di 715 unità nell’ultima settimana; Il numero totale dei tamponi effettuati fin ora in Italia sono 18.455.416, con un incremento di 1.503.520 nell’ultima settimana. Attualmente in Italia risultano positivi 663.926 cittadini. Nel complesso, dall’inizio della pandemia, risultano ad oggi contagiati 1.107.303 di cui i deceduti ad oggi, ovvero in 8 mesi e mezzo, sono 44.139.

            Mentre, nello specifico, in Puglia, risultano ad oggi risultano guariti 8.324 soggetti, con un incremento nell’ultima settimana di 874 soggetti; i deceduti da sabato scorso risultano essere 155, raggiungendo il totale di 957 persone in totale; circa i contagiati sono 31.792 soggetti, con un incremento di 7.911 contagi nell’ultima settimana; in terapia intensiva si trovano attualmente 158 contagiati, con un aumento di 36 ricoverati nell’ultima settimana. I tamponi fin ora effettuati in Puglia sono 646.602, mentre nell’ultima settimana ne risultano effettuati 52.042. In Puglia, sono positivi ad oggi 22.511 cittadini.

            Per concludere, questa settimana, riportiamo quanto sostenuto dal Professor Andrea Crisanti, Microbiologo dell’università di Padova. Il Professore sostiene che le oscillazioni nei numeri restano più o meno stabili, ma con contagi alti, in una situazione simile a quella che il Paese viveva nel marzo scorso. Sempre secondo Crisanti, poi, al momento parrebbe che le disposizioni del Governo starebbero funzionando, ma, aggiungiamo noi, sarebbe bene attendere le prossime settimane per capire l’impatto degli ultimi provvedimenti sull’istituzione delle diverse zone di rischio da parte del Governo Conte. In più, bisogna rivelare come la decisione di “colorare” l’Italia di giallo, arancione e rosso secondo i 21 parametri può rilevarsi fuorviante, specie se si fa riferimento ai sistemi di tracciamento dei contagi efficace e necessario, che però le regioni non pare abbiano o non possano effettuare.

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