Eccoci qui anche questo venerdì, come sempre, almeno fino a dicembre, per esaminare il Covid-Affair con la sintesi di quanto accaduto nell’ultima settimana. Osserviamo assieme, ovvero, alcuni elementi politici, economici e sanitari che hanno caratterizzato l’Italia e l’Europa dal 14 novembre scorso ad oggi.
Ed è proprio con i numeri e gli aspetti relativi alla situazione politica europea che apriamo questo commento, rilevando che in questi ultimi sette giorni qualche intoppo si è presentato sul percorso dei finanziamenti agli stati membri per il piano di risorse dell’Europa, cosiddetto Recovery Fund. L’Italia dovrà così rimandare la possibilità di impiegare circa 20 miliardi, utili per affrontare la crisi pandemica. Una condizione scaturita dalla mancata approvazione del bilancio comunitario, per il voto contrario di Ungheria e Polonia. Secondo questi due Stati membri, a cui si è poi allineata la Slovenia nelle ultime ore, infatti, andrebbe modificato il meccanismo che lega l’esborso dei fondi economici ai Membri, da parte dell'Ue, al rispetto dello Stato di Diritto. Questo, per il momento, è solo un Accordo della presidenza del Consiglio Europeo, ma nel prossimo futuro potrebbe essere attivato realmente. Bruxelles ritiene che proprio Ungheria e Polonia violino i fondamentali principi di libertà di stampa, di indipendenza dei giudici e diritti delle minoranze. Ed è a seguito di tale considerazione del Parlamento europeo che il Presidente ungherese Viktor Orban e il premier polacco Mateusz Morawiecki si oppongono di fatto allo sblocco dei fondi per gli Stati membri.
I dati sanitari legati al contagio da Covid in Europa, nell’ultima settimana, invece, mostrano una stabilizzazione nella crescita del numero di positivi. In Europa, intanto, a registrare il maggior numero di contagiati è la Francia, con oltre due milioni e 100 mila casi, dall’inizio della pandemia, a cui seguono Russia (di poco sopra), Spagna e Regno Unito, con circa un milione e mezzo entrambi i Peasi, mentre l’Italia al momento è quinta per contagi.
Vediamo ora cosa ha caratterizzato la settimana italiana, rispetto alle questioni economico-finanziarie, oltre che politiche e sanitarie. La maggioranza che sostiene il Governo, intanto, pare tendere la mano a Silvio Berlusconi e le sue aziende, Mediaset nello specifico. Infatti, in Senato è stato introdotto e fatto approvare un emendamento al documento per le misure anti-Covid, che tutela proprio l’azienda del Cavaliere, da scalate estere nella proprietà. A motivare l’inserimento di tale disposizione è il Ministro dell’Economia Stefano Patuanelli, che sostiene si tratti solo di una norma per colmare un vuoto legislativo. Quella definita “salva Mediaset”, difatti, non porterebbe Berlusconi tra i partiti di maggioranza -ha precisato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte- ma ad un’apertura a Forza Italia, che però, sarebbe possibile solo per l’approvazione della prossima manovra di bilancio. Tutto ciò ha subito scatenato la reazione di Salvini e incrinati gli equilibri nel centro-destra, tra veti leghisti, passaggi di forzisti proprio nella Lega e un Silvio Berlusconi molto irritato dalle mosse del senatore lombardo.
Non è invece ancora risolta la questione Commissario alla Sanità in Calabria, dove si è scatenato un caos di nomine e rifiuti. Difatti, non vi è ancora un responsabile per la gestione della pandemia nella “rossa” Calabria, dopo la rinuncia ad assumere l’Incarico da parte dell’ex Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio, che ha motivato ciò riportando l’indisponibilità della moglie a trasferirsi in Calabria. Forse, però, realmente Gino Strada potrebbe assumere un qualche ruolo nella Regione calabrese, probabilmente non come Commissario, ma con la responsabilità di una task force.
Osservando da vicino la Puglia, ancora, bisogna riportare la richiesta avanzata, lo scorso mercoledì 18, dal Presidente Michele Emiliano al Ministro della Sanità Speranza. Ovvero, Emiliano avrebbe proposto di inserire tra le zone rosse le provincie di Foggia e di Barletta-Andria-Trani (BAT), senza tuttavia ricevere il via libera per firmare un’ordinanza ad hoc dal Governo, che conferma tutta la Puglia tra le zone arancioni. Da rilevare però che anche il neo Assessore alla Sanità pugliese Pierluigi Lopalco sia favorevole ad una ulteriore stretta sulle disposizioni anti-contagio per la Regione, proprio come l’Ordine dei Medici, anche se l’indice di contagiosità Rt sia di poco sotto alla soglia di 1.5, limite oltre il quale si diventa area rossa. A proposito di ciò, e proprio sull’eventualità di una Puglia “rossa”, è arrivato il commento del senatore di Forza Italia Dario Damiani, secondo il quale se ciò avvenisse sarebbe la prova del fallimento nella gestione pandemica di Lopalco e comporterebbe una profonda crisi economica.
Sempre mercoledì, poi, anche l’Abruzzo è passato tra le regioni a più alto rischio, ovvero è divenuta zona rossa. Con circa il 43% dei posti-letto occupati in terapia intensiva e il forte aumento dei contagi, e dopo la richiesta del Gruppo tecnico scientifico regionale (Gtsr) per la chiusura totale delle scuole, la firma del Presidente di Regione Marco Marsilio di un’ordinanza per l’Abruzzo in zona rosa si è resa necessaria. Mentre, da stamattina, in Alto adige è partito uno screening di massa, fino a domenica, con l’obbiettivo di sottoporre il 70% della popolazione, ovvero 350.000 persone, all'esame del tampone rapido.
A proposito del vaccino per prevenire il Covid, nelle scorse ore, si è espresso il Commissario Domenico Arcuri, che in conferenza stampa ha dichiarato che in Italia arriveranno circa 3,4 milioni di dosi nella seconda parte di gennaio. Ad essere vaccinati per primi - sostiene - saranno coloro i quali sono esposti a rischio di contagio ed a fragilità in caso di sintomi Covid, ovvero circa 1,7 milioni di italiani.
Osserviamo, in fine, i numeri di questa settimana per ciò che attiene il contagio da Covid19 dal 14 al 20 novembre. In Italia, ad oggi risultano guariti in 520.022, con un incremento settimanale di 120.784 soggetti, mentre in terapia intensiva si trovano 3.784 contagiati, con un incremento di 518 unità nell’ultima settimana; il totale dei tamponi effettuati fin ora in Italia è 19.962.604, con un incremento di 1.507.188 nell’ultima settimana. Attualmente in Italia risultano positivi 777.176 cittadini, con un aumento di 238.479 nell’ultima settimana. Nel complesso, dall’inizio della pandemia, risultano ad oggi contagiati 1.345.767, di cui i deceduti ad oggi, ovvero dopo circa 8 mesi e mezzo, sono 48.569.
Mentre, nello specifico, in Puglia, risultano ad oggi guariti 10.240 soggetti, con un incremento nell’ultima settimana di 1.916 soggetti; i deceduti da sabato 14 novembre risultano essere 172, raggiungendo il totale di 1.129 persone in totale; circa i contagiati sono 40.803 soggetti, con un incremento di 9.011 contagi nell’ultima settimana; in terapia intensiva si trovano attualmente 202 contagiati, con un aumento di 44 ricoverati nell’ultima settimana. I tamponi fin ora effettuati in Puglia sono 702.823, mentre nell’ultima settimana ne risultano effettuati 56.221. In Puglia, sono positivi ad oggi, dall'inizio della pandemia 29.434 cittadini.