Siamo così giunti al quarto appuntamento settimanale dell’approfondimento sul Tempo del Covid, che cerca di chiarirne gli aspetti sanitari, politici ed economici rilevanti.
È passato dunque un mese dall’avvio di questa analisi e gli argomenti su cui ci siamo soffermati sono sempre stati diversi ed interessanti, ma tenendo, tuttavia in considerazione il file rouge che lega tutti gli elementi e gli eventi connessi al Covid. Ora, con l’approssimarsi del 3 dicembre, giorno in cui terminerà la validità dell’ultimo decreto a firma Giuseppe Conte del mese di novembre, le Istituzioni coinvolte stringono i tempi della discussione per un nuovo o rinnovato Dpcm. A sostenere ed alimentare non poco dibattito sono, e non potevano essere altrimenti, oltre le questioni legate al vaccino, quelle connesse alla scuola ed al periodo natalizio. Nel frattempo, il Parlamento si è espresso sulla necessità di uno scostamento di bilancio, in deficit ovviamente e come al solito, per delineare le coperture economiche relative anche al Covid Affair.E però, dopo questo periodo di 30 giorni, utile può essere anche riportare e concentrare l’attenzione sui dati del contagio all’esterno dell’Italia, in Europa ma non solo. Ma procediamo per gradi.
Osserviamo dunque gli spunti che ci suggerisce la politica italiana, con le Istituzioni centrali e con quelle periferiche. Come si sottolineava qualche riga più su, è ormai alle porte il varo di un nuovo decreto del Presidente del Consiglio Conte, che indicherà le disposizioni per i successivi trenta giorni. Da quanto si apprende nell’ultime ore, il Governo non intende scostarsi troppo dalla linea tracciata con gli ultimi provvedimenti, confermando ovvero la divisione dell’Italia in tre distinte fasce di rischio e conseguente limitazione della libertà di azione. Al momento, poi, Palazzo Chigi non ha ancora sciolto le riserve su alcuni punti da inserire nel “Dpcm di Natale”. Infatti, non è ancora chiaro quali dovrebbero essere gli orari di apertura delle attività commerciali per lo shopping dei regali e di quelle di ristorazione, per favorire la spesa ed i consumi; e se gli italiani potranno spostarsi tra Regioni per raggiungere i propri affetti, ma su questo pare sia prevalente un orientamento rigoroso con un divieto totale, eccezion fatta per qualche particolare deroga. Non improbabile, però, che alcune Regioni cambino colore, come Calabria, Lombardia e Piemento da aree rosse ad arancioni, Liguria e Sicilia da arancioni a gialle.
Grande dibattito, ancora, è stato generato dalla possibile riapertura della stagione sciistica e la riapertura delle scuole. Rispetto al divieto o meno di andare a sciare, dai Presidenti di Regione è arrivata la richiesta di valutare la chiusura delle frontiere, evitando così la concorrenza degli altri europei che dovessero permettere la cosiddetta “settimana bianca”. Una certa linea però pare averla già tracciata il Governo per ciò che concerne la riapertura degli impianti, come riprende l’ANSA in un suo comunicato: “Gli impianti da sci e il sistema vacanze invernali che sono fondamentali per la nostra economia riapriranno quando l'epidemia si sarà raffreddata, speriamo nel giro di un mese, un mese e mezzo.” – è quanto avrebbe sostenuto il Ministro Boccia alle Regioni. Sul tema riapertura delle scuole, invece, riferendosi alla riunione tra i ministri Boccia, Speranza e la Conferenza delle Regioni, l'Anci con Decaro e le province italiane, il Presidente ligure Giovanni Toti ha riferito: “Le Regioni unanimamente hanno ritenuto di suggerire al Governo di procrastinare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza per chi è ancora oggi in didattica a distanza”. Restando al tema Regioni, è ancora tribolato il percorso della Calabria, nell’ambito del Commissario alla Sanità. Infatti, in mattinata, è sfumato un altro nome, quello del coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo, ma il Governo pare abbia nominato il Prefetto Guido Longo in qualità, appunto, di Commissario in Calabria.
Osserviamo allora il secondo aspetto, che tanti grattacapi sta imponendo al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, ovvero la scuola. “Sto lavorando per riportarvi quanto prima a scuola. È importante farlo.” – ha dichiarato il Ministro, rivolgendosi agli studenti. “Perché è un vostro diritto tornarci e perché la scuola deve essere la nostra priorità” – ha concluso la Azzolina. Alla responsabile del Miur si è però contrapposta il Ministro per le Pari Opportunità Bonetti, secondo la quale sarebbe stato uno sbaglio imporre una Didattica a Distanza in toto per le scuole superiori, e proprio per questo starebbe insistendo perché “il prima possibile si riaprano le scuole, con un piano di riapertura organizzato” – ha incalzato Bonetti. Ma a far sentire la propria voce, o almeno a provarci, sono direttamente gli studenti, come accade a Torino. Se le proteste si limitano a manifestazioni pacifiche, ovvero flash mob, è vero anche che i ragazzi e le ragazze sono chiari: "vogliamo tornare in aula", avrebbero chiarito nella mattina in Piazza Castello a Torino. “Siamo qui per testimoniare davanti alle istituzioni come sia necessario che si rientri in una didattica in presenza. Noi non siamo contro nessuno, noi siamo per un futuro degli studenti” – hanno specificato i manifestanti.
Nel frattempo però, nella giornata di ieri il Parlamento si è espresso sul quarto scostamento di bilancio dall’inizio della pandemia da Covid. In maniera unitaria e “responsabile” i due rami delle Camere hanno approvato la manovra, liberando ovvero uno scostamento di circa otto miliardi di Euro, al fine di finanziare nuove misure per un rinvio delle tasse e per ristorare le attività che hanno subito un calo del fatturato. Quello espresso in Parlamento è stato dunque un voto bipartisan, in una politica di convergenza, proprio come auspicato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un risultato giudicato come un ottimo segnale dal Presidente Conte, in questo momento di particolare difficoltà. Soddisfatti anche i due maggiori partners del Governo, ovvero il Partito Democratico ed il Movimento 5 stelle, rinfrancati dall’unità in seno al Parlamento, salutandola come una buona notizia.
Nell’altra ala del Parlamento, vale a dire l’opposizione di centro-destra, dopo il voto favorevole allo scostamento di bilancio, i capi partito hanno inteso sottolineare la distanza da qualsiasi ipotesi di integrazione nella maggioranza di Forza Italia. In buona sostanza, è passata la linea moderata dei berlusconiani. Una posizione, però, promossa anche da Giorgia Meloni e il suo “Fratelli d’Italia”, e che è stata poi cavalcata anche dal leader della Lega Matteo Salvini. Per quanto accaduto, pare essere soddisfatta proprio la Meloni, nel ruolo di mediatrice condotto da Salvini e Berlusconi, esultando per aver costretto la maggioranza a riconsiderare le proprie convinzioni.
Osserviamo ora gli aspetti più attinenti al Covid, ovvero il vaccino. A tal proposito si è espresso il Commissario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri: “Per battere il virus servirà un vaccino, quello sarà il momento definitivo perché questa triste pagina possa essere in qualche misura girata e potrà costituire una triste e drammatica componente del nostro passato” – ha dichiarato in una conferenza stampa. Domenico Arcuri che ha poi specificato: “Stiamo preparando la rete di distribuzione, conservazione e somministrazione dei vaccini. Se verrà autorizzato il commercio, a fine gennaio si inizierà con la somministrazione. Il ministro sta definendo il piano per la vaccinazione di massa”. Intanto, è bene dirlo, uno dei vaccini anti-Covid, quello elaborato dall'Università di Oxford e l'Irbm di Pomezia, necessita di approfondimenti “supplementari”, come ha ammesso il numero uno della farmaceutica produttrice AstraZeneca Pascal Soriot.
Intanto, però, e qui veniamo ai dati del contagio da Covid, la curva epidemica in Italia avrebbe raggiunto il suo picco e pare inizi ad assumere una traiettoria discendente. Tutto ciò vale a dire che l’indice di contagio Rt nel Nostro Paese è mediamente inferiore ad 1, stando ad i calcoli effettuati dal fisico Roberto Battiston dell'Università di Trento.
Prima di osservare i numeri italiani, diamo uno sguardo a quelli che caratterizzano alcuni Paesi, in Europa e nel Mondo. La Germania ha superato il milione di casi di Covid-19 - ha reso noto l'istituto Robert Koch, che monitora l'andamento della pandemia nel Paese. Il ministero della Sanità di Nuova Delhi ha aggiornato a 9.309.787 il totale dei contagiati in India. In Russia i dati odierni riportano oltre 2,2 milioni di contagi e 38.558 morti il bilancio della pandemia. Negli Stati Uniti, invece, si registrano quasi 13 milioni di contagiati, oltre 260 mila deceduti e quasi 5 milioni di guariti o dimessi. Soffermandoci, poi, sulla Cina, tra i primi Stati a fronteggiare la pandemia, si registrano 92.585 contagiati, 4.742 deceduti e 86.900 guariti. Al momento, dunque, complessivamente, nel mondo si contano oltre 61 milioni di contagiati, quasi 1,5 milioni di deceduti e oltre 42,5 milioni di guariti.
Per concludere, snoccioliamo le risultanze sul contagio che ci riguardano più da vicino, quelle di Italia e, nello specifico, della Puglia. Nell’ultimo mese preso in esame, in Italia sono guariti 443.080 cittadini, 15.356 sono deceduti e si sono contagiati in 890.553. Nello stesso periodo, in Puglia, in 6.471 sono guariti, 689 sono deceduti e 32.878 nuovi casi di contagio.
Osserviamo, in fine, i numeri di questa settimana per ciò che attiene il contagio da Covid19 dal 21 al 27 novembre. In Italia, ad oggi risultano guariti in 696.647, con un incremento settimanale di 206.805 soggetti, mentre in terapia intensiva si trovano 3.782 contagiati, con un decremento complessivo di due unità rispetto a venerdì scorso; il totale dei tamponi effettuati fin ora in Italia è 21.411.701, con un incremento di 1.449.127nell’ultima settimana. Attualmente in Italia risultano positivi 787.893 cittadini, con un aumento di 192.474 nell’ultima settimana. Nel complesso, dall’inizio della pandemia, risultano ad oggi contagiati 1.538.217, di cui i deceduti ad oggi, ovvero dopo circa 8 mesi e mezzo, sono 53.677.
Mentre, nello specifico, in Puglia, risultano ad oggi guariti 12.919 soggetti, con un incremento nell’ultima settimana di 2.679 soggetti; i deceduti da sabato 21 novembre risultano essere 273, raggiungendo il totale di 1.402 persone in totale; circa i contagiati sono 50.738 soggetti, con un incremento di 9.935 contagi nell’ultima settimana; in terapia intensiva si trovano attualmente 201 contagiati, con un decremento complessivo di un ricoverato nell’ultima settimana. I tamponi fin ora effettuati in Puglia sono 762.047, mentre nell’ultima settimana ne risultano effettuati 59.224. In Puglia, sono positivi ad oggi 36.417 cittadini.