Alla riapertura delle scuole nel Comune di Lecce manca ormai poco più di una settimana, ma sembrerebbero necessarie ulteriori 15 aule, a seguito delle disposizioni emanate dal Ministero dell’Istruzione, al fine di evitare il contagio da coronavirus. Ad avanzare una soluzione è la Federbalneari Salento, che ipotizza l’utilizzo di altrettanti stabilimenti delle marine che insistono sul territorio leccese. Questi luoghi “estivi” potrebbero così fornire gli spazi utili a colmare la mancanza di aule nei tradizionali edifici scolastici cittadini. A illustrare e motivare la proposta è stata proprio la Federbalneari Salento, che in una nota ufficiale si è espressa più approfonditamente sul tema:
“Le 15 aule necessarie al Comune di Lecce potrebbero tranquillamente essere messe a disposizione dai 15 stabilimenti balneari delle Marine di Lecce. Federbalneari Salento, propone l’utilizzo degli ampi spazi delle Imprese Balneari, inutilizzati durante il periodo invernale, composti da verande protette, oppure locali, sicuramente garanzia di un ambiente salutare. La spiaggia poi, sarebbe un ottimo contenitore scolastico e perché no, per gli Alunni e Docenti, sarebbe un’occasione per fare una salutare attività ludico ricreativa. Per l’Amministrazione comunale, questa scelta, di certo sarebbe un sicuro risparmio economico e contestualmente un motivo per presidiare il territorio costiero leccese, magari inaugurando concretamente la cosiddetta stagione della “rigenerazione urbana”.
Federbalneari Salento, alla vigilia della competizione politico regionale, auspica da parte di Tutti i Candidati al Consiglio Regionale, una maggiore attenzione sulla programmazione fondi europei, investendo prioritariamente sulla salute della costa. Questo perché a differenza di tutte le Regioni Costiere Italiane, la Puglia mantiene da anni, il primato di essere tra le regine turistiche in termini di presenze. Questo però è in controtendenza con una mirata pianificazione di gestione costiera, vocata più all’emergenza che alla valorizzazione. Siamo convinti, che per esempio, accentrare gli infiniti conflitti di competenze attraverso un “Assessorato della Costa”, la Comunità Pugliese guadagnerebbe in termini di burocrazia e tempistiche per pianificare e realizzare qualsiasi programma di riqualificazione costiera.”