Dopo le elezioni regionali, la politica italiana torna a concentrarsi sui fondi europei del Recovery Fund, ovvero sul piano di utilizzo dei 209 miliardi di Euro del Next Generation Eu. Purtroppo, spesso, in Italia accade che in bandi e progetti di intervento pubblico, in questo caso europeo, si inserisca la criminalità organizzata. Infatti, al momento attuale è fondamentale la scelta dei progetti da finanziare e, in egual misura, individuare un meccanismo che assicuri la realizzazione del piano in tempi certi.
Non meno importante sarà il controllo su chi accederà a tali fondi, enti pubblici o privati che siano, perché non si realizzino sprechi e non si ingrossino le casse "illecite". A tal proposito si è espressa la Guardia di Finanza, preoccupazioni che sono state riprese dal capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro, che si è espresso più diffusamente:
“È fondamentale che non rimanga inascoltato l’allarme lanciato dal Comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, sul rischio di infiltrazioni della criminalità economica nei fondi europei del Recovery fund.
Il Recovery fund, infatti, rappresenta un’occasione straordinaria e per molti versi irripetibile per l’Italia, ma può esserlo anche per le mafie italiane pronte a sfruttare le difficoltà dell’economia legale.
Occorre quindi predisporre un piano di controlli per un contrasto attivo e preventivo ai tentativi di infiltrazione delle mafie negli appalti e nei contributi.
Sull’utilizzo dei fondi si è giocata e si gioca anche una partita strategica in termini di credibilità del sistema Italia e non possiamo permetterci che tra i giocatori si inserisca per farci perdere anche la criminalità organizzata.”