Sono ormai alcuni anni che si parla della nuova tecnologia per le connessioni internet, per la sua portanza e la sua velocità: il 5g. Una tecnologia di ultima generazione che permette di essere connessi alla rete con la possibilità di scambiare una grande mole di dati e di farlo ad altissima velocità. Come per ogni nuovo passo tecnologico e, forse, sociale, due posizioni si scontrano, ovvero chi e pro e chi è contro. Ad esprimersi sul tema è stato Davide Manfreda, Portavoce di “InOltre-Alternativa Progressista Puglia”.
Il primo aspetto su cui Manfreda ritiene importante fare chiarezza è l’utilità della nuova tecnologia: “Finalmente sarà utile anche in settori strategici tra i quali la sanità, il servizio stradale, la previsione metereologica, per la tracciabilità della merce” dove vi è la necessità di strumenti con alta capacità di trasmissione dati.
“Sta entrando ora in operatività dopo essere stato sperimentato e approvato fin dal 2014, e proprio in questi giorni monta, soprattutto via social, la polemica su possibili rischi alla salute dovuti proprio all’istallazione di antenne-ripetitori per 5g, in particolare si discute su una possibile correlazione tra 5g e tumori.” – riporta il portavoce di Inoltre. Lo stesso sottolinea che la decisione di bloccare gli impianti, da parte di Bruxelles “è presa su dati considerati molto fuorvianti dalla comunità scientifica internazionale,” – in quanto – “non ci sono infatti dopo 6 anni prove che il 5g sia più pericoloso dell’attuale tecnologia 4g, in nessuno studio fra 130 realizzati” – precisa Manfreda.
Il secondo aspetto riguarda quello economico e la ripresa dopo la crisi generata dal Covid-19, nella quale il 5g “sarà una delle poche tecnologie nuove che può fare da volano a settori che sono stati tramortiti dall’interruzione forzata della produzione” – sostiene la voce di InOltre, che nelle sue conclusioni, rivolge un appello alle istituzioni locali: “chiediamo ai sindaci di incentivare questa nuova tecnologia, non di bloccarne e ostacolarne la sua fruizione” – ed in particolare – “ci rivolgiamo in particolar modo al sindaco di Racale, Donato Metallo, affinché riveda, alla luce di una migliore informazione, la posizione presa a favore del blocco, che rischia di essere pagata dall’intero Salento”.
Si parla, effettivamente, di una tecnologia per la connessione e la trasmissione di dati, che potrebbe rivoluzionare le città ed i servizi offerti al cittadino. Questo, ovviamente, se saranno fatti investimenti su tutto il territorio nazionale ed europeo, e sarà risolta la diatriba tra l’Occidente ed uno dei maggiori fornitori di questa tecnologia, oltre a quella sanitaria, ovvero la cinese Huawei.
Massimiliano Lorenzo