La Turchia di Erdogan continua ad attaccare i territori curdi e prosegue il suo progetto di egemonizzazione dell’area. Nella notte tra il 14 e 15 giugno, infatti, il dittatore turco ha dato inizio ad una nuova guerra aperta, questa volta nel Bašur, territorio del Kurdistan iracheno, con l’operazione "eagle claw"(artiglio dell'aquila). L’aviazione militare turca ha così bombardato le città di Makhmour e Qandil - centri storici della resistenza del PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan - e Sinjar, cuore della comunità yezida, fede religiosa diffusa in questa regione ancora prima della comparsa dell'Islam.
L'operazione è cominciata poche ore prima della lunga marcia organizzata in Turchia dall'HDP, il partito democratico dei popoli, della sinistra filo-curda e anti-nazionalista, che proprio la settimana scorsa è stato messo fuori legge e levata l'immunità ai parlamentari: un altro tassello nel processo golpista ormai in atto, portato avanti da Erdogan ed iniziato con la strage di Ankara il 10 ottobre 2015.
Dal Sinjar giungono notizie preoccupanti: sono stati colpiti l’ospedale e diverse abitazioni di civili. Si contano diverse vittime, ma non è ancora chiaro il numero dei cittadini investiti dall’attacco militare. Ed ancora, lo stesso vale per le altre zone sotto attacco. Intanto, l’Iraq ha contestato l'uso dello spazio aereo da parte della Turchia – chiuso a causa del covid – ed ha esortato Ankara a cessare l'attacco. Non pochi sono i timori per una possibile invasione da terra, anziché via aerea, nelle prossime ore.
In queste ore, poi, ha avuto effettivamente inizio la Marcia contro il golpe, che durerà 5 giorni ed è stata organizzata per protestare contro il commissariamento di 45 dei 65 comuni amministrati dall’HDP dalle elezioni del 31 marzo 2019, di 95 dei 102 ottenuti dopo il voto del 2014. Al momento, risultano esser stati arrestati almeno 23 sindaci. La Marcia è partita da diverse località del Kurdistan turco, guidata da militanti, consiglieri municipali, deputati e moltissimi simpatizzanti. Già da ieri sera ci sono state le prime violente aggressioni da parte della polizia e probabilmente 19 manifestanti sono posti sotto arresto.
Massimiliano Lorenzo