Black Lives Matter ha manifestato a Lecce – Massimiliano Lorenzo

Black Lives Matter ha manifestato a Lecce – Massimiliano Lorenzo

          Non posso respirare! “I can’t breathe” sono tra le ultime parole pronunciate da George Floyd, 46enne afro-americano dalla pelle nera, vittima della violenza, ancora incomprensibile, della polizia statunitense. “I can’t breathe” si leggeva sulle magliette dei manifestanti, ieri sera, in Piazza Sant’Oronzo a Lecce. Quegli otto minuti e quarantasei secondi trascorsi sotto il peso dei due uomini in divisa, che hanno causato la morte del giovane Floyd, hanno risvegliato il movimento Black Lives Matter, in tutti il Mondo, ed anche a Lecce, appunto.

          Il razzismo nei confronti dei neri e qualsiasi altra forma di discriminazione non sono, purtroppo, mai cessati. I casi di razzismo non sono cessati nel Mondo e non sono finiti nemmeno nella patria di Martin Luther King, Malcom X e delle “Black Panthers”, quella che viene considerata dalla maggior parte degli umani la terra delle libertà e della democrazia: gli Stati Uniti d’America. Ancora, anche questa volta, è l’ennesimo episodio di violenza su un nero, per il solo motivo del colore della pelle – probabilmente –, a muovere milioni di americani ed europei a scendere per le strade e manifestare nelle piazze, in forme non necessariamente e non sempre pacifiche, perché atti come quelli dell’agente Derek Chauvin terminino la loro serie, perché i gruppi come il Ku Klux Klan attivi in tutte le parti del Globo, rispetto ai quali fascisti e nazisti sono solo dei dilettanti, vengano attenzionati per quello che di evidenza pubblica sono.

          Anche a Lecce, come in tutto il Mondo, la vita dei neri conta. E, forse, in una maniera più sottile perché metabolizzata da una cultura superiore.

Massimiliano Lorenzo

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