In Salento continua a far discutere la Trans Adriatic Pipeline (TAP), il gasdotto che approderà sulle spiagge di Melendugno e che parte dall’Azerbaijan.
A più riprese, in passato, dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a Barbara Lezzi, nel 2018 Ministro per il Sud nel primo Governo Conte, hanno avanzato idee alternative sulla costa d’approdo dell’infrastruttura. Anzi, proprio la pentastellata Lezzi aveva sostenuto, e promesso, in campagna elettorale, la possibilità di fermare l’opera, raccogliendo così una grossa fetta dei voti per la sua elezione in Parlamento.
Sia le parole di Emiliano sia i proclami di Barbara Lezzi si sono rivelate vuote, ed il gasdotto tanto contestato dal movimento No Tap è ormai in ultimazione. Ancora in corso sono, invece, i processi a carico di un largo numeri di manifestanti contro la realizzazione di quest’opera. Un’opera il cui iter di implementazione pare non sia del tutto trasparente e che vede coinvolti parlamentari europei, in indagini per presunte pressioni.
Ad esprimersi ora sull’infrastruttura è Massimo Toma, Coordinatore Provinciale leccese di Italia Viva. In una nota diffusa nelle scorse ore, Toma si sofferma, tra le altre cose, sulla possibilità di utilizzo degli investimenti, che dovrebbero derivare dalla Tap:
“Che il gasdotto Trans Adriatic Pipeline (TAP) si sarebbe realizzato lo sapevamo e lo avevamo detto più volte. Lo sapevamo sin da quanto il Consiglio di Stato ha dichiarato pienamente legittimo il percorso seguito dalle varie istituzioni per l'individuazione del sito. Sottraendo così alibi ad ogni recriminazione, con una Sentenza che evidenziava le responsabilità della Regione nella gestione della trattativa. Comportamento a dir poco negligente e di certo omissivo che ha di fatto agevolato, se fosse stato necessario, l'individuazione del sito ove realizzare l'opera.
Oggi TAP è una realtà, ed a breve sarà aperta la valvola che erogherà il gas. L'opera dichiarata strategica ha una sua collocazione, ed a nulla vale continuare a proclamare "né qui né altrove", se non per stimolare populisticamente le reazioni delle popolazioni interessate.
L'allora viceministra allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova già quattro anni fa era fortemente impegnata perché le società coinvolte nella realizzazione dell'infrastruttura venissero chiamate a un Tavolo per un programma di investimenti mirati per il territorio, grazie all'individuazione di un piano di investimenti per oltre 55milioni nel Salento.
Molte forze politiche hanno alimentato demagogicamente violenze, proteste e rabbia, raccontando molte bugie e false promesse, con l'esclusivo obiettivo di conquistare consenso politico.
Durante l'ultima campagna elettorale, noi di Italia Viva siamo ritornati più volte proprio sul punto degli investimenti per il territorio. Somme importati, in grado di implementare e migliorare infrastrutture, progetti in campo ambientale, nel settore turistico, investimenti negli edifici scolastici, nell' efficientamento energetico, nella banda larga e servizi al cittadino in generale.
Esprimiamo dunque soddisfazione nel constatare che oggi si allineano con quella che è la nostra posizione da sempre il capogruppo PD al Comune di Lecce Antonio Rotundo ponendo l'argomento all'ordine del giorno, ed il sindaco di Lecce Carlo Salvemini che finalmente ha voluto e saputo assumere una posizione giusta e pragmatica nell'interesse dei cittadini e dei territori coinvolti.”
È il momento che di questi temi si discuta con rigore e serietà perché i nostri territori siano messi nella condizione di utilizzare risorse rilevanti che, se non fossero messe in campo come già doveva essere da tempo, resterebbero nella disponibilità della società che ha realizzato il gasdotto e non dei cittadini.
Un paradosso inaccettabile, di cui dovremmo ringraziare i tanti che invece di lavorare per garantire quegli investimenti al territorio hanno preferito alimentare violenza e rabbia.”