Lo scrittoio nella storia, oggi, nel futuro - di Simona Rizzo

Lo scrittoio nella storia, oggi, nel futuro - di Simona Rizzo

       Fin dalla sua comparsa le cui radici affondano in un tempo lontano lo scrittoio, come complemento d’arredo discreto e custode di oggetti personali, ha da sempre esercitato un certo fascino. Ha attraversato secoli per arrivare fino a noi, accompagnando intere generazioni a partire dai primi amanuensi dediti alla copia di manoscritti agli attualissimi “smartworkers” dei giorni nostri nel momento in cui con l’emergenza sanitaria si è reso necessario rielaborare i propri spazi domestici per ricrearne uno di lavoro comodo e funzionale. Una sorta di rivoluzione considerando che questo elemento d’arredo negli spazi domestici era piuttosto “relegato”.

    Ripercorrendo alcune tappe della sua Storia lo incontriamo spesso raffigurato in molte rappresentazioni di immagini sacre. Già dal XIV secolo lo ritroviamo negli affreschi della “Chiesa Superiore” di Assisi e nella “Chiesa di S. Niccolò” a Treviso. Testimonia la sua presenza anche in opere di Antonello da Messina e di Botticelli.

     Se si considera che prima dell’invenzione della stampa a caratteri mobili ad opera di Gutenberg, i libri appannaggio di pochi fortunati che disponevano di uno spazio adeguato, erano oggetti molto voluminosi per cui necessitavano di un supporto solido per sostenerne il peso e le dimensioni.

    È a partire del XVI secolo che lo scrittoio compie i suoi primi timidi passi verso la quotidianità, facendo capolino nelle prime dimore come oggetto di lusso. Nel frattempo si evolve nella forma e nella funzionalità per andare incontro alle nuove necessità, arricchendosi di ante e cassetti per custodire libri, materiali da cancelleria e documenti.

    Nel corso del XIX secolo diviene un oggetto “pop” e passa da elemento d’arredo di lusso a oggetto di uso quotidiano, acquistando “popolarità”. Con il progresso industriale e la nascita delle prime classi medie, lo scrittoio/scrivania trova posto un po’ ovunque nelle case e nei posti di lavoro. In questo periodo si diffondono le “pedestal desk”, cioè le prime scrivanie con piedistallo. È così che rifacendosi alle forme classiche va delineandosi la scrivania moderna: un piano posato su sostegni laterali, ampio spazio centrale per le gambe e cassettiere. La produzione in serie ne favorisce la diffusione e ne segue l’evoluzione fino ai giorni nostri, ospitando oltre ai libri i computer, i nostri smartphone e tutti gli oggetti informatici.

ssss

    Anche se il senso del Design è insito nella Storia dell’uomo inteso come progettualità, è dalla prima metà dell’800 che ha origine questa parola, ad opera di Henry Coll,  nel momento in cui si ebbe la consapevolezza che si rendeva necessaria la presenza di una figura professionale che fungesse da tramite tra la progettazione, l’ingegneria e l’arte, indispensabili nella “concezione” stessa degli oggetti.

    È così che i più grandi designer in età contemporanea hanno ripreso le linee tradizionali dello scrittoio, comprendendone le necessità attuali, dando vita ad un oggetto in grado di bilanciare stabilità strutturale, funzionalità ed estetica.

   Oggi, questi complementi rappresentano un mix perfetto di tali caratteristiche, essenziali per uno strumento di lavoro al passo coi tempi, creando una vera e propria relazione con la propria vita. Come, d’altronde, sottolinea Patricia Urquiola, una delle voci più interessanti del Design contemporaneo, affermando che si tratta di rapporto di vera e propria affezione: "L’affettività è un legame sottile che si instaura con gli oggetti. […] Perché con gli oggetti dobbiamo convivere quotidianamente". Suo il Progetto della scrivania Scriba, realizzata da Molteni & Co con linee essenziali in legno mantenendo una leggerezza con l’impiego di un pratico ripiano per i libri, un cassetto e una tasca esterna in cuoio.

La fondatezza di una intima connessione tra l’uomo e l’oggetto d’arredo è riproposta dal designer Matteo Nunziati, che firma il progetto della scrivania Note. Il frutto della sua ricerca è un prodotto moderno, dalle linee pulite che dialoga con le più antiche tecniche di mobili in legno. Uno scrittoio che interpreta le necessità dell’uomo contemporaneo e ne comprende lo slancio intellettuale. È lo stesso Nunziati che spiega quali siano le linee guida del progettista nella concezione di un’opera: "Il compito del design è creare un oggetto in equilibrio tra i bisogni funzionali e le esigenze esistenziali dell’uomo."

   Così, in questa nostra epoca, sorprendentemente “travolta” da un incessante sviluppo tecnologico, lo scrittoio segue lo sviluppo e la trasformazione nell’attuale configurazione dello smartworking, divenendo un vero e proprio cult. Ancora una volta il Design, si è interrogato sulle esigenze dell’uomo contemporaneo rispondendo con uno complemento dal fascino intatto, forte della sua tradizione e in costante evoluzione.

powered by social2s

Ultimi articoli - Rubriche

Questo sito web fa uso di cookie tecnici e analitici. I cookie analitici usati in questo sito sono cookie analitici di terze parti, utilizzati a fini statistici per la raccolta di dati aggregati, gestiti con la tecnologia della anonimizzazione dell'indirizzo IP. Essi non vengono incrociati con altri servizi. Per tali ragioni sono assimilabili a cookie tecnici e, pertanto, l'uso di questi cookie non necessita del consenso preventivo da parte dell'utente del sito. Questo sito non fa uso di cookie di profilazione dell'utente.