Quadri e S-Quadri (18) - Vittorio Carradone

Quadri e S-Quadri (18) - Vittorio Carradone

            La nostra Rubrica questa volta si arricchisce dell’opera di Vittorio Carradone, veronese di San Bonifacio. Artista molto apprezzato, attualmente, e per la seconda volta, espone in provincia di Lecce, presso la Galleria Percorsi d’Arte di Casarano, fino al 9 giugno.

            Un artista che qui in provincia di Lecce ha da sempre, come importanti sostenitori, Cinzia De Rocco, titolare di Percorsi d’Arte e Toti Carpentieri, decano del Mondo della critica dell’Arte nel leccese.

        Al di la di ciò, gran parte degli osservatori professionisti del Mondo dell’Arte, ha messo in luce i punti di forza di Vittorio, procedendo attraverso, schemi di lettura hegheliani, ancor oggi molto preziosi. Per quel che riguarda noi, invece, Carradone, in qualità d’artista e da qui, uno degli specchi dei nostri Tempi, preferiamo qualificarlo soprattutto nella prospettiva sociologica e di una società oramai ai limiti del suo sviluppo. E anche in tale direzione il Nostro Vittorio, mostra diverse ed importanti valenze.

       I quadri di Carradone sono proiezioni del ricordo, espressione del desiderio di ritornare in un Mondo, quello agricolo, che oramai è solo oggetto della memoria. È, tutto sommato, il suo, un guardare e guardarsi in dietro. Carradone con le sue bellissime tele pastellate, dai colori polverosi, dai contorni che si sfumano in quelle incertezze del ricordo, appunto, dalle luci pulviscolari, volge il suo sguardo al passato, a ciò che era e non lo è più.

       Un atteggiamento artistico che risuona ed echeggia in una fetta importante della nostra società, a cui è stato tolto il futuro, un orizzonte da guardare e per orientarsi nell’incedere quotidiano. Una società, la nostra -che il compianto Zygmut Bauman definì “liquida”- a gran parte della quale non è rimasto che il passato, quel passato che può ritrovare nell’opera di Carradone, e che proprio per questo forse la sua può definirsi una delle migliori espressioni in cui molti possono specchiarsi, possono ritrovarsi e da qui allentare le ansie del Nostro Tempo.

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      Per Noi oggi Vittorio propone una sua opera che riecheggia l’estate: paesaggio con pini marittimi. Un lavoro il cui tratto incerto sottolinea maggiormente questa sua vocazione artistica tesa ad afferrare qualcosa di estremamente impalpabile e multiforme, come un diamante, quale appunto il ricordo, nel quale Vittorio ama intingere i suoi pennelli.

Rosanna Gobetti

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