Ritorna Sandro Bellomo nella Nostra rubrica Quadri & S-quadri, inaugura circa due anni fa, nella quale sono stati proposti e riproposti artisti qualificati e di caratura nazionale ed internazionale, ma anche esordienti del Nostro Distretto Culturale, ovvero quello leccese, rispettando lo spirito con la quale fu varata, quale appunto creare un ponte tra generazioni d’artisti mature e quelle più giovani, più inesperte, purtuttavia dal grande slancio ed entusiasmo.
Ricordiamo che Sandro Bellomo, di origini newyorchesi, ma che da circa venticinque anni risiede a in provincia di Lecce, a Soleto, è un’artista di strada e in genere sosta sul “Corso Vecchio” del capoluogo salentino, per scelta: ama poco essere ingabbiato -e a giusta ragione- nelle strutture dell’intermediazione, a nostro avviso spesso asfissianti ...troppo!!
È noto, tra le altre, per i suoi quadri-manifesto, stretti e lunghissimi, nei quali il soggetto principale è la maschera-volto o le maschere-volto. È un artista maturo e completo, perché in primo luogo il pennello è la sua professione, è da sempre il suo mezzo di sostentamento principale. Lungi, quindi da un incedere dilettantistico, il suo perfezionamento a tutto tondo rappresenta l’arma principale nell’arte e, quindi anche nella vita.
E proprio su quest’ultimo piano, in una nostra conversazione risalente a questa primavera, si dissertava sulle difficoltà del riuscire a mantenere il giusto equilibrio tra le attività volte a perfezionamento tecnico e quelle che si devono nutrire di automatismi coltivati nel tempo, nella storia, dove l’intuizione e la capacità di trascendere la stessa tecnica sono gli ingredienti per produrre un’opera che offre soddisfazione in primis a sé stessi e poi anche al pubblico.
Ma ovviamente il lavoro del Nostro Sandro non si limita alle problematiche tecnico-espressive, ma anche a quelle culturali. E non solo, egli si intrattiene anche nella direzione della Conoscenza. E proprio le capacità tecnico-espressive sviluppate, che unendosi ad una Cultura ad ampio spettro, danno alle sue opere quella consistenza che richiede un pubblico esigente, un acquirente non speculativo-commerciale, ma speculativo-culturale, dove l’opera non è merce, ma solo simbolo, richiamo, memoria.
Per questa domenica, Sandro Bellomo propone una machera-volto che si rifà a Pinocchio e il suo naso, circostanza sempre attuale nel suo divenire, anzi, per Noi appartiene all’Eternità, al diuturno “gioco” della Civiltà, qualunque essa sia.
In quest’opera, troviamo associato al soggetto principale e in seconda battuta un altro volto-maschera che fa da contraltare, la cui espressione appare incantata e con lo sguardo verso l’alto. In ogni caso, un’opera i cui significati si presentano molteplici, ma, al contrario di quanto si possa pensare, sono tutti integrati in un’unica visione, tutti si raccolgono attorno allo stesso perno….
Rosanna Gobetti