C’è chi associa la poesia a qualcosa di antiquato, qualcosa di noioso e polveroso, da intellettuale borghese, insomma. Non è, però, affatto così. Non è così presso lo Spazio Sociale Zei di Lecce, nella sua corte alle spalle di Palazzo Carafa. Infatti, come accade nei Paesi del Nord Europa, anche nella Città Barocca, da ZEI la poesia è riuscita a ritagliarsi nuovi spazi, nuovi significati....nuova vita, attraverso il “poetry slam”. Si tratta di un evento, dedicato ai poeti e alle loro creature letterarie, nel quale gli amanti del verso si sfidano, leggendo davanti al pubblico le proprie composizioni. La loro è una vera e propria gara dove proprio il pubblico, sovrano, deciderà, con votazione palese, i migliori e il vincitore. La poetry slam potrebbe essere definito, infatti, un concorso di poesia "lampo" che si apre e si chiude nell'arco di poche ore, dove è l'uomo comune ha scegliere chi ha più toccato il suo cuore. Una sorta di democrazia poetica diretta, dove gli esperti e i critici non giocoano il ruolo di mediatori, ma solo di spettatori votanti, qualora decidessero di frequentare questo tipo di evento.
Un mondo nuovo, ma già affermato, quello della poetry slam appunto, che, infatti ha anche una sua propria lega, la LIPS – lega italiana poetry slam, attiva sin dal 2013. E così anche a Lecce, città notoriamente conservatrice, è possibile vivere la poesia in questa nuova e rinnovata veste, decisamente moderna, in quello che, se da un lato potrebbe essere definito uno dei più attivi laboratori culturali cittadini, dall'altro non è difficile qualificare tra i più vivi spazi relazionali del nostro capoluogo, quale appunto ZEI. Qui, la socialità, la vivacità, la creatività, la condivisione si materializzano in maniera pregnante proprio con la poetry slam.
Allo Zei, proprio negli ultimi anni, è stata portata all’attenzione, di ragazzi e di ragazze avventori, la poetry slam, questa nuova frontiera dell’espressione artistica, che, tra le altre, è stata capace di rivoluzionare il settore degli eventi live, attraverso il restyle, di concorsi e reading di poesia. E , tutto ciò, non poteva che svilupparsi proprio a Zei, che potrebbe definirsi come una nuova pratica di denuncia sociale e visione dell’arte, come uno spazio deputato a creare "conflitto costruttivo" con il territorio e la strada, proprio quel "conflitto" che accompagna e disegna, appunto, la poetry slam.
Prima della pandemia e del confinamento-isolamento disposti dal Governo, infatti, sono state diverse le serate di poetry slam, organizzate dai ragazzi e dalle ragazze, che abitano e gestiscono lo Zei. Alcuni di quegli eventi hanno fatto riferimento direttamente alla LIPS, durante i quali un gremito pubblico ha votato le migliori poesie e le ha premiate. Un’atmosfera particolare e stimolante quella che si è vissuta e respirata tra le mura dello spazio sociale leccese, dove l'attenzione e il coinvolgimento del pubblico hanno visto momenti veramente interessanti, nei quali si intrecciavano il serio ed il faceto, che "univa" proprio come accade nei concerti delle star del rock.
Quelle della poetry slam o dello slam poetry, come hanno battezzato i loro eventi proprio allo Spazio Sociale Zei, si sono rivelati degli appuntamenti interessanti e innovativi, che potenzialmente possono costituire un nuovo modo di conoscere e vivere la poesia ed i poeti, locali e nazionali. Quelli che si sviluppano, sono momenti che possono costruire una nuova socialità e, perché no, una nuova società, che dal micro-cosmo dell’arte letteraria, con i suoi romanzi e le sue rime, possono esplodere e cambiare l’ambiente che investono, nella prospettiva democratica. Tutto ciò, sarebbe sicuramente positivo e costruttivo per un Paese, come l’Italia, nel quale si legge poco e l’analfabetismo funzionale fa spesso da padrone e dove sono solo poche menti a decidere per tutti.
Massimiliano Lorenzo