L’Adisu, dopo la denuncia delle associazioni universitarie e, in particolare, di Studenti Indipendenti – Udu Lecce, rispetto a borsisti e assegnatari di alloggio universitario, si impegna a istituire un fondo di sussidio economico per una determinata fascia di studenti.
Il “sindacato studentesco con il sole” nell’esprimersi sul “bonus studenti” messo in campo dall’Agenzia per il Diritto allo Studio universitario in una nota riportata di seguito, avverte l’Adisu di non lasciare nessuno indietro:
“Nel corso dell’incontro tra l’Adisu Puglia ed i rappresentanti delle residenze universitarie leccesi, tenutosi lo scorso 19 maggio 2020, l’ente per il diritto allo studio universitario ha confermato l’impegno della regione, volto all’istituzione di un sussidio economico emergenziale dal valore di 500 euro destinato agli studenti pugliesi con isee non superiore a 10 mila euro finalizzato all’acquisto di dispositivi tecnologici di supporto alla teledidattica e di manuali per lo studio universitario.
“La conferma di un impegno già annunciato, all’esito della riunione del Consiglio di Amministrazione Adisu del 29 aprile 2020, è sicuramente da accogliere con favore”, dichiara Benedetta Abate, rappresentante della residenza universitaria “Ennio De Giorgi”.
Tuttavia, alla luce dei mutamenti repentini delle condizioni reddituali delle famiglie colpite dalla crisi e dall’emergenza, non è difficile immaginare la necessità di rimodulare i criteri di valutazione dei livelli di reddito.
La chiusura delle attività imposta dai provvedimenti di contrasto al contagio da nuovo coronavirus e la conseguente contrazione dei consumi sono la causa di un’imprevedibile e profonda crisi economica che ha cambiato la condizione reddituale di tante famiglie.
Gli indicatori consegnati all’ente per il diritto allo studio, per la concessione dei benefici per l’anno accademico in corso, fotografano una situazione relativa ad oltre 12 mesi fa.
“Nuovi criteri si considerano fondamentali per poter realizzare un’assegnazione equa dei sussidi economici straordinari, ancora in corso di definizione”, continua Benedetta Abate, “affinché essi possano essere tempestivi ma soprattutto erogati in considerazione delle attuali condizioni reddituali delle famiglie che potrebbero sicuramente aver subìto un impoverimento nel breve termine”.
“Oggi come sindacato studentesco sentiamo il dovere di far sentire la voce di tutti gli studenti, in particolare di quelli che maggiormente hanno pagato e continuano a pagare la crisi.
Nel dare la loro risposta le istituzioni devono necessariamente tener conto che la condizione delle famiglie è cambiata drasticamente”, afferma Giulia Pellegrino, membro dell’esecutivo dell’associazione “Studenti Indipendenti” - UDU Lecce.
Certamente ci troviamo in una situazione straordinaria, che induce a dover prendere in considerazione nuovi criteri nella valutazione delle possibilità di accesso al Diritto allo Studio.
“Ci aspettiamo che la Regione metta in campo strumenti di monitoraggio costante della situazione reddituale delle famiglie, non essendo più possibile ritenere i criteri ordinari idonei a fornire un dato che corrisponda alla reale situazione degli studenti”, conclude Giulia Pellegrino.
Solo monitorando costantemente sarà possibile valutare la reale portata dei danni che la crisi economica ha causato e continua a causare tra le fasce più deboli affinché nessuno venga lasciato indietro sul terreno del Diritto allo Studio.”