In questi giorni c’è grande attesa tra gli amanti degli sport su ghiaccio e neve. Si apriranno, infatti, ufficialmente, domani 4 febbraio 2022 i Giochi Olimpici invernali di Pechino 2022.
L’Olimpiade Bianca come inizialmente veniva chiamata ha origini molto recenti. Nei primi anni del secolo scorso, infatti, la neve non era sportivamente sfruttata allo stesso modo in tutte le nazioni. Una kermesse dedicata agli sport tipicamente invernali si svolgeva tradizionalmente in Svezia ed era conosciuta come “Giochi Nordici” in quanto coinvolgeva esclusivamente le nazioni del nord Europa.
A poco a poco però si pensò di aggiungere alcuni sport da neve all’interno del programma delle Olimpiadi tradizionali. Ma l’occasione per farlo fu rimandata per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale che fece annullare la rassegna olimpica di Berlino.
Alla ripresa, nel 1921, i tempi erano ormai maturi per programmare la prima edizione delle Olimpiadi invernali. Si decise così, durante una riunione del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, che la nazione che avrebbe organizzato la successiva edizione delle Olimpiadi, in questo caso la Francia, avrebbe dovuto ospitare un ulteriore evento dedicato agli sport invernali. Nacque così, nel 1924 a Charmoix-Mont Blanc, la rassegna sportiva che prese il nome di “Settimana internazionale degli sport invernali”. Ma è soltanto due anni più tardi, siamo nel 1926, che quest’ultima rassegna sportiva venne riconosciuta come la prima edizione dei Giochi Olimpici invernali.
Da allora gli sport invernali hanno coinvolto i comitati olimpici di tutto il mondo tanto che la ventiquattresima edizione si svolgerà nella capitale cinese, dal 4 al 20 febbraio, a pochi mesi di distanza dalla conclusione dei Giochi di Tokyo.
Essa vedrà quasi 3mila atleti provenienti da ogni parte del Pianeta sfidarsi in 15 discipline diverse. Tra queste forse, quella più conosciuta è lo scii alpino, ma, comunque, ogni edizione è contraddistinta da uno sport che appassiona il pubblico.
A tal proposito possiamo ricordare quanto accaduto nell’edizione del 1988 a Calgary in Canada, quando la Nazionale Giamaicana sorprese tutti qualificandosi nel “bob a squadre”. Quest’impresa fece talmente scalpore che nel 1993 ispirò un film Disney “Cool running – Quattro sotto zero”: quattro ragazzi neri, tutti ex corridori, guidati da un allenatore statunitense, riuscirono in appena un anno di preparazione a prendere parte alle Olimpiadi e a conquistare la simpatia di tutto il pubblico negli stadi e alla tv.
Nel 2006 a Torino invece, fu il “curling” a far innamorare gli appassionati. In questa particolare disciplina olimpica due squadre si sfidano nel far scivolare sul ghiaccio delle pesanti bocce di granito chiamate “stone” con lo scopo di farle avvicinare il più possibile verso il centro di un’area di destinazione denominata “home”.
E per finire, ricordiamo l’edizione italiana dei giochi invernali quando fu la nazionale azzurra di curling a raccogliere le simpatie della critica, suscitando un così tanto interesse per questo sport, fino ad allora sconosciuto al pubblico, da ispirare anche in questo caso un film “La mossa del pinguino” in cui i protagonisti si ritrovano, loro malgrado, a dover imparare i segreti di questa disciplina.
Ora, continuando a parlare dello sport italiano, l’esperienza dei nostri atleti tra ghiaccio e neve non è stata particolarmente fortunata. A partire dalla prima olimpiade francese, gli azzurri hanno conquistato 124 medaglie di cui 40 ori, 36 argenti e 48 bronzi. Ma l’edizione più ricca di sempre è finora quella svolta nel 1994 a Lillehammer, in Norvegia, con 20 medaglie raccolte.
Dopo le Olimpiadi di Tokyo della sorprendente scorsa un’estate c’è, però, particolare fiducia nell’ambiente azzurro. L’atleta di punta per la spedizione cinese è la sciatrice Sofia Goggia. La ventinovenne bergamasca, infatti, è stata scelta come portabandiera nella cerimonia di apertura, ma un infortunio al ginocchio accorso pochi giorni fa mette in serio dubbio la sua partecipazione. La campionessa olimpica del 2018 è però già al lavoro per recuperare dal trauma riportato al ginocchio destro e punta ad esserci nella gara cinese per difendere il titolo olimpico conquistato in Corea del Sud nel 2018.
Lo sport invernale italiano punta molto sulle donne tanto che in via precauzionale, è stata designata un’altra campionessa olimpica, la snowboarder Michela Moioli, vincitrice della medaglia d’oro ai Giochi invernali di quattro anni fa. Cercherà di riconfermarsi anche la pattinatrice Arianna Fontana, atleta di lungo corso ed esempio di longevità per tutti gli atleti italiani che scenderanno in pista nei prossimi giorni. Nonostante i soli 31 anni, infatti, l’atleta delle “Fiamme Gialle” ha conquistato 4 podi in altrettante partecipazioni alle Olimpiadi.
Insomma, ci attende un’edizione che si preannuncia già imprevedibile, ma che dall’Italia seguiremo con ulteriore pathos perché tra quattro anni, nel 2026, sarà il nostro turno. Dopo 20 anni, infatti, organizzeremo in Italia un’edizione delle Olimpiadi invernali.
E allora non ci resta altro che augurarci una buona Olimpiade… serbandoci l’appuntamento a Milano e Cortina!