Nella notte tra domenica 31 dicembre e lunedì 1 gennaio (start dopo mezzanotte - ingresso 40 euro con prima consumazione inclusa - posti limitati - prevendite su VivaTicket) alle Officine Cantelmo di Lecce si festeggia l'arrivo del nuovo anno con una party tutto da ballare con tre nomi della scena pugliese affermati e apprezzati in tutto il mondo. Sul palco il produttore, chitarrista, compositore e raffinato dj Nicola Conte (nella foto in alto), il percussionista e polistrumentista Gabriele Poso e il producer Populous.
Dall’esperienza seminale del Fez club nella Bari anni ottanta e novanta fino al nuovo progetto discografico "Umojas" (2023 - Far Out Records), Nicola Conte è sinonimo di qualità e ricerca nella musica deep jazz, latina, afrofuturista, bossa-nova e soul da tutto il mondo. Classe 1964, discograficamente ha debuttato nel 2000 con l'album "Jet sound". Da allora, ha prodotto diversi lavori come “Bossa per due” (2001), “Other directions” (2004), “Rituals” (2008), il doppio “The modern sound of Nicola Conte” (2009), "Free Souls" (2011), "Natural" con Stefania Dipierro (2014), "Let Your Light Shine On" con Spiritual Galaxy (2018), "People need People" con Gianluca Petrella (2018) e varie compilation di musica brasiliana, con le etichette Blue Note, Impulse!, MPS Records, Far Out e Schema. Nel corso della sua lunga carriera ha collaborato con numerosi artisti e si è esibito in giro per il mondo con i suoi progetti.
Gabriele Poso (in foto che precede) è un artista con una forte visione spirituale e musicale. Virtuoso delle percussioni, polistrumentista e direttore della Yoruba Soul Orchestra del dj e produttore Osunlade (vincitore di un Grammy Award), nato in Sardegna ma salentino d'adozione, la sua incessante passione per la musica lo ha portato ad espandere i propri orizzonti musicali: da Roma a Porto Rico, da Cuba a Berlino. Tra i suoi sostenitori più illustri, Gilles Peterson che ne ha inserito alcune tracce nel suo "The International Worldwide Show". Dopo “From The Genuine World" (2008) e "Roots of Soul" (2012) e "Invocation" (2014), negli ultimi anni ha pubblicato “Awakening” (2018), Batik (2019) e vari singoli e remix dei suoi lavori. Con il suo suono e un linguaggio elettronico contemporaneo, Poso continua a conquistare il pubblico di tutto il mondo. Populous (in foto che precede) nome d'arte di Andrea Mangia, dj e producer salentino, è noto per il suo approccio globale nel fare musica. Laureato in musicologia e ascoltatore onnivoro prima ancora che musicista, ha nella curiosità il suo tratto distintivo. Con cinque album all’attivo (il suo esordio risale al 2003 con la berlinese Morr Music), nel corso della sua ormai lunga carriera si è guadagnato una lunghissima serie di recensioni entusiastiche non solo fra i media specializzati italiani, ma anche europei e mondiali, imponendosi con sempre maggior autorevolezza come artista trasversale in grado di esplorare con disinvoltura generi musicali diversissimi tra loro, rendendo sempre riconoscibile ogni sua creazione. Simon Scott/Slowdive, Vasco Brondi, Myss Keta, Perturbazione, Teebs, Clap! Clap! sono solo alcuni degli artisti che ha prodotto o con cui ha collaborato. La lista dei grandi festival internazionali che hanno ospitato i suoi set è ancora più lunga.
Info e prenotazioni 0832304896 | 3509008039 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Prevendite attive su Vivaticket
Da venerdì 11 a domenica 20 ottobre le sale e gli spazi esterni di Tagliatelle - Stazione Ninfeo a Lecce ospitano il progetto di teatro e scrittura "Ri-nascere genitori: generatori di diritti". Ideato da Ura Teatro, in collaborazione con l’associazione Destina ETS e sostenuto dalla seconda edizione dell'avviso "Futura - La Puglia per la parità" promosso dal Consiglio regionale della Puglia, l'iniziativa prevede un laboratorio intensivo, diretto dall'attrice, autrice e regista Anna Chiara Ingrosso e organizzato da Laura Scorrano, e due spettacoli domenicali aperti al pubblico. Info 3285317676 - urateatro@gmail.com.
Venerdì prossimo, 4 ottobre, a partire dalle ore19:15, presso il noto e polifunzionale agriturismo del Basso Salento, Sante Le Muse, localizzato poco distante da Salve (LE), Mauro Ragosta converserà con Fabiana Renzo, titolare della struttura e riconosciuta letterata salentina, sulla sua ultima pubblicazione L’Arte Della Scrittura – manualetto prêt à porter per l’anima e per la penna.
A vent’anni dalla scomparsa (28 luglio 2004 a Orsigna, era nato a Firenze il 14 settembre 1938) proseguono le iniziative in omaggio a Tiziano Terzani. Fra l’altro nell’ambito del Festival della Letteratura di Mantova verrà rappresentato “Un indovino mi disse”, con Peppe Servillo alle 21:30 del 4 settembre p.v. in Piazza Castello, https://www.festivaletteratura.it/it/2024/eventi/19-un-indovino-mi-disse-4167 .
Tutto cambierà nel giro di pochissimi anni. Le crisi sotto il profilo socio-economico hanno l’effetto –e ciò è comprovato dalla Storia– di spostare la popolazione dai settori meno evoluti a quelli più evoluti, ovvero da quelli più semplici e meccanici a quelli più complessi e problematici, ed ancora da livelli elementari ad altamente articolati. E la popolazione in cammino in questo percorso non sempre si presenta all’altezza dei nuovi scenari e del cambiamento, talché molti sono quelli che escono dal mercato del lavoro. Sicché la crisi, sicuramente è il preludio a nuovi e rinnovati scenari produttivi e sociali, in un processo che offre maggiori benefici e benessere, ma è anche il momento in cui il sistema si libera di risorse incapaci di percorrere le strade che lo sviluppo impone, e che preferisce sostenere gratuitamente, anziché impiegarle nei processi produttivi e sociali.
“Simu leccesi core presciatu/sòna maestru arcu te Pratu” (Siamo leccesi cuore allegro, gioioso, suona maestro Arco di Prato). Fu l’improvvisa noia che assalì Ferdinando IV di Borbone quando visitò la città di Lecce il 22 aprile 1797 ed espresse davanti alle autorità cittadine la sua indifferenza e disprezzo rispetto al celebre e curioso monumento architettonico che spinse il sindaco a rispondere piccato, quando il regnante si congedò contrariato perché la popolazione era assente, che Lecce ci teneva alla sua arte e che perciò “se ’nde futte te ci rria e de ci parte”. Dal momento che il sovrano aveva espresso la sua opinione artistica pronunciando il detto offensivo “Me ne strafotto” lasciò la città in una piazza vuota di sudditi.
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