Come ogni anno, e non poteva mancare nell’anno del Covid19, gli ultimi mesi sono segnati da rivendicazioni e richieste dei lavoratori. Contratti da rinnovare, accordi da mantenere e nuove difficoltà compongono, già da ora, quello che viene generalmente definito “autunno caldo”. A vivere pienamente questi momenti sono le organizzazioni sindacali e, appunto, lavoratori ed operai. Ma i problemi ed i disagi sono vivi sin da subito! Infatti, a portare alla luce la delicata situazione vissuta dai lavoratori dell’ex “Taranto Isolaverde” è la Cobas del Lavoro Privato, attraverso le parole del suo primo rappresentante Salvatore Stasi. In una nota ufficiale, proprio rispetto alle condizioni in cui versano i lavoratori pocanzi citati, si è espresso il sindacato confederativo di base:
“La scrivente Organizzazione Sindacale è estremamente preoccupata per i lavoratori come sopra indicati. Intanto si premette che in data 20 luglio u.s. si tenne in video conferenza con la Prefettura e con la partecipazione della Commissaria alle Bonifiche, dei Comuni di Taranto e Statte, della Task Force regionale per l’Impiego, di Infrataras e delle Organizzazioni Sindacali, il tavolo di crisi per i lavoratori ex Taranto Isolaverde in cui si convennero le linee guida per la risoluzione della vertenza. Contestualmente si convenne che sarebbe arrivata, sia alle presenze Istituzionali che alle Organizzazioni Sindacali, la sintesi/verbale che doveva essere approvata e concordata da tutti i presenti. Si precisa che allo stato, nonostante un sollecito della scrivente Organizzazione Sindacale, la sintesi/verbale non è ancora arrivata.
Tanto premesso si argomenta quanto:
- l’assenza di un verbale scritto e concordato rende nebulosa la risoluzione della vertenza, così come si era concordata in video conferenza, e dunque resta precario il futuro di questi lavoratori
- ad oggi l’unico punto che si era concordato ed è stato applicato è quello riguardante il ritorno al lavoro dal 24 agosto u.s. dei lavoratori impegnati nel progetto “Verde Amico” per bonifiche leggere, progetto ritenuto da tutti molto fruttuoso e quindi indispensabile per la città ed i cittadini. Ma si tenga presente che la prosecuzione dura solo 3 mesi che sono un batter d’occhio, considerando la molteplicità degli attori in campo. Quindi è palese che se non ci si attiva immediatamente per poter proseguire in tale progetto, secondo quando discusso nella citata video conferenza, per questi lavoratori non c’è futuro. In questo senso già i lavoratori hanno pagato sulla propria pelle determinate lungaggini “burocratiche” dato che il 12 marzo scorso, nonostante ci fossero tutte le condizioni per proseguire, sono finiti in naspi dal 13 marzo al 23 agosto con sussidi fra le 400/500 euro!
- Sempre nella citata video conferenza si concordò che si doveva tornare in video conferenza con la Prefettura per risolvere la situazione dei 10 lavoratori rimasti fuori per graduatoria dal progetto “Verde Amico”. Tali lavoratori sono da anni alla fame in quanto la Provincia di Taranto, nonostante accordo in tavolo di crisi avrebbe dovuto stabilizzare coloro che rimasero fuori dal progetto “Verde Amico”, non ha applicato quell’accordo. Peraltro, sebbene convocata nella video conferenza del 20 luglio u.s., ha inviato un consulente che non poteva dare alcuna risposta né poteva avere potere decisionale
- Ad aggravare la situazione c’è stato il fine mandato della Dott.ssa Corbelli quale Commissaria alle bonifiche, ed allo stato, al di là delle notizie giornalistiche, non c’è ufficialità su chi debba essere il sostituto. È di tutta evidenza che la mancanza del principale interlocutore sui progetti delle bonifiche (e quindi non solo per il progetto “Verde Amico”) rende la situazione tanto nebulosa quanto estremamente grave.
Tanto argomentato la scrivente Organizzazione Sindacale chiede che la Prefettura invii con assoluta urgenza la sintesi/verbale della video conferenza del 20 luglio 2020 per poterla condividere e sottoscrivere, ed immediatamente dopo riconvocare il tavolo di crisi per i lavoratori ex Taranto Isolaverde al fine di dare risoluzione definitiva a 360 gradi a tale pluriennale vertenza.”