Quale dignità per i lavoratori migranti?

Quale dignità per i lavoratori migranti?

          In questa stagione, non è difficile incrociare giacigli di fortuna e tende colorate per le campagne del Salento, ad esempio verso Nardò, all’esterno della Masseria Boncuri. Quei materassi o quegli indumenti sono tutto ciò che i lavoratori migranti hanno, per vivere e per dormire. In questo periodo, vari gruppi di lavoratori stagionali raggiungono il Salento, per raccoglie patate, angurie e poi i pomodori. Insomma, quello che noi troviamo fresco e profumato sulle nostre tavole, con il caldo torrido. Nell’osservare quegli arrangiamenti di fortuna, spesso sporchi e laceri, viene da chiedersi: quale dignità per quegli esseri umani che li abitano? Quale dignità per chi cerca una vita migliore ed è costretto a subire condizioni degradanti, per permetterci di godere dei frutti della nostra terra?

            Proprio lo scorso 22 giugno, una delegazione del Coordinamento Interprovinciale per la Tutela dei Lavoratori Migranti in Agricoltura, composta, tra gli altri, da Meticcia Lecce, dalla comunità africana di Brindisi e da DirittiaSud, ha effettuato l’ennesimo sopralluogo tra le campagne di Nardò. Motivo di tale attività, l’incontro con quei lavoratori che giungono nella nostra provincia in queste settimane, per la stagione della raccolta. Non una semplice solidarietà e una conoscenza della condizione di abbandono dei migranti, ma un’attività orientata anche alla consulenza socio-legale e d’ascolto. Sono circa una cinquantina le persone che passano la notte nel terreno dinanzi a Boncuri, ed altre sono in arrivo.

            Alle precarie condizioni, quest’anno, si aggiungono anche le questioni legate all’emergenza Covid19. E nelle costrette condizioni di promiscuità, data la sistemazione arrangiata e senza alcun riparo, il pericolo aumenta. Giustappunto, e per le condizioni igienico-sanitarie gravissime dei migranti, le associazioni in difesa dei migranti chiedono di accelerare l’apertura del Campo Istituzionale, ormai completato, che pare dovrebbe essere disponibile in queste ore. Sollecitazioni che giungono anche dal tavolo prefettizio, che ha emanato le disposizioni organizzative.

         È in un post sui social network, poi, che il Coordinamento Interprovinciale per la Tutela dei Lavoratori Migranti in Agricoltura ha espresso la sua preoccupazione e auspica con forza, anche, lavvio delle pratiche di prevenzione, di informazione, di orientamento e di tutela dei diritti, come già predisposte.

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