Per non lasciare nessuno indietro pare che il Governo stia già lavorando alacremente per contenere la nuova emergenza economica, tutta prevista e prevedibile, e conseguente a quella sanitaria. A comunicare la notizia e a ringraziare il Governo per il lavoro svolto è il consigliere regionale pugliese, Antonio Trevisi, del Movimento 5 Stelle. Nell’ultimo decreto Rilancio, infatti, è previsto un altro ammortizzatore sociale, ovvero il Reddito di Emergenza (REM), da non confondere con il RdC – reddito di cittadinanza. Il pentastellato ha così diffuso una nota nelle scorse ore, spiegando modalità e termini per la richiesta del suddetto aiuto alle famiglie.
All’emergenza sanitaria, a cui ancora oggi si cerca di rispondere, sta seguendo un’altra importante prova per il Paese tutto, vale a dire la crisi economica, che non risparmia nessuno. “Per questo, come ha promesso il Governo, sono state tante le misure adottate per far fronte a questa difficile situazione economica, misure previste nel Cura Italia prima e ora nel Decreto Rilancio.” – spiega il consigliere Trevisi, che continua – “Tra queste particolarmente importante la misura del Reddito di Emergenza, pensata per chi non ha potuto usufruire degli altri ammortizzatori sociali e bonus previsti dal Cura Italia, rimanendo fuori dalle diverse indennità Covid.”.
Il reddito di emergenza, dunque, si configura, da quanto si legge nella nota pentastellata, come “un contributo straordinario in denaro riconosciuto alle famiglie in situazioni di difficoltà economica dovute all’emergenza sanitaria da Coronavirus, che hanno determinati requisiti”. La modalità di presentazione è la medesima per tutte le richieste di supporto rivolte allo Stato italiano: domanda all'INPS o tramite i CAF (centri di assistenza fiscale), entro e non oltre giugno 2020. Questo aiuto alle famiglie verrà erogato in due quote, ognuna pari a 400 Euro. Non tutti i nuclei familiari, però, ovviamente, potranno fare richiesta per questo ammortizzatore, come spiega lo stesso Antonio Trevisi nel comunicato diffuso. Il Decreto Rilancio, infatti, riconosce idonee quelle famiglie che al momento della presentazione dell’istanza: “risiedano in Italia; abbiano un reddito familiare per il mese di aprile inferiore all'importo del REM che potrebbe essere erogato al singolo nucleo familiare; un patrimonio mobiliare non superiore a 10 mila euro (limite superabile se la famiglia comprende un componente con gravi disabilità e non autosufficiente, fino ad un ammontare di 25 mila Euro); un Isee – indicatore situazione economica equivalente – inferiore a 15 mila euro.”
Come si diceva, non tutte le famiglie potranno vedersi riconosciuto questo aiuto sociale. Nel testo diffuso dal pentastellato pugliese, infatti, si legge anche quali nuclei familiari non potranno presentare domanda. L’ammortizzatore non potrà essere erogato a quelle famiglie con “un componente titolare di pensione diretta o indiretta (escluso l'assegno ordinario di invalidità); colui che è già titolare di un rapporto di lavoro dipendente la cui retribuzione lorda mensile sia superiore al REM; coloro che già usufruiscono del reddito di cittadinanza e misure simili; chi ha già goduto del bonus da 600 euro previsto dal decreto Cura Italia o delle indennità previste dal Decreto Rilancio e riguardanti i lavoratori domestici e le nuove indennità.”
Nella nota, il consigliere regionale Trevisi ha voluto infine sottolineare alcuni aspetti: “Il Reddito di Cittadinanza si è dimostrato una scelta fondamentale per ammortizzare il duro colpo di quanti si sono trovati improvvisamente a fronteggiare una situazione ancora più drammatica dovuta all’emergenza.” Ma, per il pentastellato pugliese è il REM a compiere un passo in più. “Grazie a questo Governo finalmente possiamo credere in una società solidale, inclusiva che non lascia indietro nessuno!”