Qualche giorno fa, come è ampiamente noto, il Sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, ha rilasciato un’intervista per Repubblica, nella quale sottolineava alcune mancanze e vuoti nel programma presentato dal Governo per la Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Tuttavia, ieri, domenica 3 maggio, il Governo non ha tardato a farsi presente, e così il Primo Cittadino di Lecce, nella sua quotidiana diretta da Palazzo Carafa, si è potuto “confrontare” con uno dei suoi componenti più di spicco. Nella diretta è intervenuto, infatti, il Ministro per gli Affari Regionali e autonomie, Francesco Boccia.
Già da tempo e soprattutto la scorsa settimana, Salvemini aveva fatto notare alcune vistose falle nell’organizzazione della fase 2 mettendo in evidenza, anche al Ministro Boccia, l’assenza in sostanza di una strategia complessiva. Pare si sarebbe di fronte ad una riedizione aggiornata delle misure intraprese per la fase 1. Tra le altre, Salvemini ha voluto anche sottolineare che controllare in maniera efficiente la città nella nuova fase, con una maggiore libertà per le persone di uscire, non sarà affatto semplice e non sarà come nella fase 1, mancando questo nuovo frangente, di regole chiare e certe da far rispettare.
Proprio per tutto questo, Salvemini ha auspicato la definizione di misure più precise e puntuali per i sindaci, ovvero per gli amministratori in prima linea, e maggiori risorse per poter affrontare meglio la nuova contingenza, ponendo così a carico del Governo l’onere di “sbloccare” i meccanismi normativi, per rendere possibile una loro possibile efficacia ed azione. Il Primo Cittadino di Lecce ha fatto notare, ad esempio, come sul comune di Lecce, insistano circa 22 chilometri di coste marittime, che non sarà semplice controllare e monitorare oltre che organizzare, così che tutti possano vedersi riconosciuto il diritto dell’accesso al mare.
Dal canto suo il Ministro Boccia ha specificato alcune questioni scottanti e riguardanti il comparto turistico-alberghiero, che nel Salento insiste soprattutto sulla balneazione. Al proposito, ha tenuto a puntualizzare che il Governo sta abbandonando le pratiche generalistiche, e sta studiando, invece, interventi mirati e un metodo, grazie al quale sarà possibile intervenire in maniera specifica, puntuale e veloce.
Insomma, un incontro di certo cordiale e di chiarimento, date le notazioni iniziali poste in evidenza da Salvemini, ritrovatosi, infatti, ad applicare misure governative insufficienti e che non gli hanno consentito di dare in maniera concreta le opportune risposte alle istanze di molti concittadini. Un incontro, tuttavia, che, non è azzardato ipotizzare, costituisce un prezioso, concreto e stimolante contributo per il Governo Centrale, al miglioramento della sua azione normativa.