Nella coalizione che sostiene la candidatura di Raffaele Fitto alle elezioni regionali del prossimo settembre è presente anche “L’Altra Italia”, un movimento nato circa due anni fa, all’indomani delle elezioni politiche del 2018. Il movimento di destra guidato dal Segretario Nazionale Mino Cartelli ha confermato il suo sostegno nei primi giorni di luglio, dopo un incontro tra i dirigenti nazionali de “L’Altra Italia” e Raffaele Fitto, a Lecce.
Venti di Ponente propone così ai suoi lettori un altro punto di vista politico della Puglia nonché un’altra analisi, quindi, dei bisogni e delle sensibilità della nostra regione, osservati questa volta, appunto, dall’ala destra e tradizionale del proscenio politico complessivo.
I punti focali su cui pongono l’attenzione Cartelli ed il suo movimento sono principalmente quattro, dove la sanità è sicuramente uno dei più importanti. Infatti, secondo quanto sostenuto da L’Altra Italia, nei quindici anni di gestione sanitaria del centro-sinistra, appunto, questo comparto pugliese sarebbe stato desertificato, con tagli alla spesa e chiusure di molti presidi ospedalieri. Allo stesso tempo, Cartelli ritiene che negli ultimi tempi si tende anche a mortificare le figure professionali che operano nel mondo sanitario, con false promesse di nuovi posti di lavoro. Promesse che non potranno essere sostenute, sottolinea, in quanto questa possibilità non esiste realmente proprio per la manca di posti in cui impiegare personale. Insomma, è un comparto che dovrebbe cambiare passo e regole, per creare una sanità pugliese efficiente e al servizio di tutti i cittadini: creare poliambulatori di eccellenza e ridisegnare la mappa dei Pronto Soccorso. Nella visione di questo movimento, però, a dover essere eliminata è anche l’intramoenia, ovvero quel meccanismo che permette ai medici degli ospedali di prestare servizi privati all’interno delle strutture pubbliche, ovviamente a pagamento, concorrendo tale pratica e prassi a indebolire nel complesso la sanità di tutti.
Un tema importante trattato in maniera particolare dal movimento di Mino Cartelli è quello dei disabili e del loro inserimento nella società. L’Altra Italia sottolinea, così, l’importanza per i diversamente abili di essere integrati all’interno della società civile e del lavoro produttivo, e che non dovrebbero essere, invece, dimenticati o abbandonati.
L’attenzione del movimento nato nel 2018 e che sostiene la candidatura di Raffaele Fitto, inoltre, è focalizzata anche sugli aspetti economici e produttivi del territorio pugliese. Difatti, secondo l’analisi costruita dai responsabili de L’Altra Italia bisognerebbe ripensare in primis alla questione xylella e, assieme, rimettere al centro dell’attenzione manageriale e politica il comparto della pesca. Per Cartelli, fin ora, vi sarebbe stato un errore di fondo nell’osservazione della xylella e delle conseguenze economiche: “dovrebbero essere risarciti i proprietari dei terreni con ulivi attaccati da questo batterio, non i locatori, perché sono i primi a subire i danni, non chi li gestisce in affitto” – sostiene il segretario. Allo stesso tempo, puntando lo sguardo alle coste bagnate dal Mar Adriatico e dal Mar Jonio, ne L’Altra Italia non si spiegano come mai, con così tanti chilometri di mare a disposizione, in Puglia, non si potenzi e non si investa nella pesca. In definitiva, per Cartelli, bisognerebbe osservare meglio questo comparto per riqualificarlo ed imporre un nuovo sviluppo per riportarlo ai fasti del passato.
A sostegno di Raffaele Fitto, in queste elezioni regionali, dunque, vi è anche L’Altra Italia, che si somma a Fratelli d’Italia, Forza Italia e la Lega. Un movimento, quello de L’Altra Italia, che, seppur nato da due anni, si è inserito, con forza e garbo, nella corsa per la guida della Regione Puglia. Una formazione politica che pare punti al concreto, focalizzandosi su pochi elementi che ritiene importanti. Insomma, quella di Fitto è una lista che si determina anche con un partito che si riconosce nei valori tradizionali della destra di popolo. E ci si chiede se questa, che viene definita estrema destra sia effettivamente estrema o più semplicemente una delle concrete e possibili alternative, al “sistema di partiti” oggi esistente in Italia.
Massimiliano Lorenzo