È con “Lo sguardo de La Pupazza” che apre La Rubrica dedicata all’Arte, sintesi di una e nuova collaborazione, “sinergetica”, tra Venti di Ponente e Pisacane Arte, prestigiosa Galleria milanese di Arte Contemporanea e Moderna, condotta con tenacia e passione e, sempre al passo con i tempi, dai galleristi Claudio Russo e Roberto Ungaro.
Siamo fiduciosi che questo rapporto, che al momento corre solo sulle "rotaie" della presente Rubrica, che lega “Nord e Sud”, porterà dei frutti, anche significativi, perché crediamo fermamente che i confini e gli steccati sociali e culturali non appartengono all’Arte.
Ci piace sottolineare che l’artista presentata dalla Galleria Pisacane Arte, per questo debutto, è una giovane salentina e ha già conquistato uno spazio importante in ambito nazionale!
Pompea Vergaro
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Durante quest'ultimo anno ci siamo ritrovati a vivere un'esperienza davvero singolare che ci ha cambiato tutti. Abbiamo dovuto rinunciare a moltissime cose e siamo stati costretti a indossare delle mascherine per coprirci il volto. In fin dei conti, non sono del tutto convinta del fatto che le mascherine nascondano il nostro viso. Per me le mascherine rivelano, lasciando che sia lo sguardo a parlare per noi.
Eleonora De Giuseppe è un’artista salentina, più precisamente di Tricase, una piccola città situata in provincia di Lecce. Il suo pseudonimo in arte è “La Pupazza”, un simpatico nome che riassume perfettamente il suo stile. La pittrice, laureata al DAMS di Bologna, utilizza questo nome d’arte dal 2008, ossia l’anno in cui cominciò a realizzare i primi lavori di street art nel sud Italia.
La Pupazza è soprannominata anche “l'artista dell'occhio”, poiché, fin dall'inizio della sua carriera, ha deciso di condividere la propria personale visione del mondo. Il suo segno di riconoscimento più famoso, infatti, che ritroviamo in numerose delle sue opere, è proprio quest’occhio: un occhio nero e comunicativo, dalle ciglia lunghe e folte.
L’occhio ci svela il suo modo di vedere le cose, raccontando un mondo colorato e onirico. La sua arte è colorata e psichedelica, e narra a noi spettatori di scenari unici e originali. Non vi sono mai colori spenti, non c’è mai del male nelle sue opere. Troviamo, invece, delle forme morbide e senza spigoli, delle scene magiche e surreali che ci trasportano completamente dentro un mondo di fantasia.
L’artista racconta di alcuni dei soggetti ricorrenti proprio nella sua biografia:
“Da piccola nel letto, prima di addormentarmi, muovevo il dito a mezz’aria, disegnando anche per ore. Oggi mio padre mi racconta che mi guardava incuriosito e mi chiedeva cosa stessi facendo. ”Sto disegnando non lo vedi?” rispondevo con un tono perplesso, come se chiunque potesse vedere tutte le figure che il mio dito tracciava nel vuoto. Oggi, come allora, vivo intensamente quei momenti: quando dipingo sono letteralmente immersa e sento di entrare a far parte quasi fisicamente di quei posti magici. Le brocche umane, i macinini che trasformano le rose in fragole e le piramidi in grattacieli, il sugo che diventa vino, il piatto di pasta asciutta che capovolto diventa una donna che si chiama Asciutta pasta. Spesso nei paradossi ho trovato la verità. E poi il mondo visto al contrario è più bello”.
Nel 2014 La Pupazza ha ottenuto, insieme ad altri artisti, il permesso dal Comune di Milano di dipingere le cabine elettriche della città, creando delle installazioni che hanno entusiasmato i cittadini.
Ma non ha conquistato solo il capoluogo lombardo: La Pupazza, grazie alla sua creatività e originalità, è riuscita ad arrivare un po’ ovunque nel mondo. Partendo dalla piccola realtà pugliese, in pochissimo tempo è riuscita a raggiungere Roma, Berlino, Amsterdam, Düsseldorf, Sydney, e persino Londra: in tutto il mondo, l’arte de La Pupazza ha riscosso un enorme successo.
Durante le sue esposizioni, la street artist ha fotografato più di venti mila persone con il suo occhio di carta. Un simpatico trend nato quando un critico d’arte ha visitato il suo laboratorio e definito il suo stile come “Pupazzismo”, poiché – secondo lui- non rientra in nessuna corrente artistica. Successivamente molti altri hanno cominciato a voler scattare una fotografia con il suo occhio, e non hanno saputo resistervi neanche alcuni personaggi famosi e del mondo dello spettacolo.
In questi scatti non si pronunciano le parole “cheese” o “formaggio”, bensì è utilizzato lo slogan “La Pupazza non è pazza”, un divertente motto, da lei inventato, che fa ripetere a chiunque partecipi alle sue performance.
La Pupazza non si è solo cimentata nella street art: ad oggi si è approcciata anche al mondo del commercio, disegnando la grafica per le bottiglie di spumante dell’azienda Santero958, che è arrivata a venderne più di 400.000. Da qui in poi, l’artista si è anche impegnata nella personalizzazione di tavoli, sedie, e persino capi di abbigliamento, con la linea di design “Pup-Art”.
Gli obiettivi futuri della pittrice, quindi, non includono solo mostre e performance in nuove città, ma vorrà aprire anche degli store dedicati ai suoi oggetti personalizzati. Per il momento l’artista continua a lavorare nel suo laboratorio che lei chiama la “Bolla”, e a creare nuove e impressionanti opere che espone anche presso la galleria Pisacane Arte. Se anche voi siete rimasti affascinati dal mondo colorato e irreale de La Pupazza, potete dare uno sguardo allo shop online della galleria di Milano. https://www.pisacanearte.it/artisti/l/la-pupazza.html
Alessia Di Mulo – Pisacane Arte