L’ultima mattinata del 2021 mi ha condotto lungo le stanze della prestigiosa Casa-Museo Boschi-Di Stefano in via Giorgio Jan, 15 a Milano, dove ho potuto vivere una esperienza artistica di particolare interesse.
La Casa-Museo è una dimora storica aperta al pubblico dal 5 febbraio 2003 dove, nei locali abitati, in vita, dai coniugi Antonio Boschi (1896-1988) e Marieda Di Stefano (1901-1968), sono esposte una selezione di circa trecento delle oltre duemila opere della loro collezione, peraltro donata al Comune di Milano nel 1974.
La Collezione rappresenta una straordinaria testimonianza dell’arte italiana del XX secolo e rivela aspetti interessanti della storia culturale milanese, dagli anni venti fino agli anni settanta. Comprende pitture, sculture e disegni dal primo decennio del Novecento alla fine degli anni Sessanta, di Piero Marussig, Umberto Boccioni, Mario Sironi, Giogio de Chirico, Arturo Martini, Achille Funi, Giorgio Morandi, Filippo de Pisis, Lucio Fontana, Renato Biroli, Aligi Sassu, Roberto Crippa, Enrico Baj, Piero Manzoni.
La peculiarità della Casa-Museo Boschi-Di Stefano è che accompagna e completa il tipico percorso classico, un programma di mostre temporanee che abbracciano tutti i linguaggi artistici del moderno e del contemporaneo.
È proprio questa caratteristica che ha destato un certo interesse e curiosità iniziali a visitarla. Infatti, dal 10 novembre 2021, ospita al terzo piano “LA MATTA DI CASA”, una sorta di “iconografie dell'immaginario” organizzata a cura di ELE ART COLLECTIVE e Progetto Logos, che si concluderà il 16 gennaio di quest’anno.
Ma c’è dell’altro! “LA MATTA DI CASA” è la seconda mostra a cura del gruppo di artiste visive che promuove le istanze e il pensiero dell’epistemologa Eleonora Fiorani, filosofa, saggista e docente universitaria. Composto da dieci Artiste, ne fa parte anche la salentina Cristina Cary che da molti anni ha stabilito la propria residenza nella metropoli lombarda e che in più occasioni ho avuto modo di conoscere e apprezzare la sua arte, che ha posto a servizio della sua vita.
Le altre artiste partecipanti a “LA MATTA DI CASA” sono: Milena Barberis, Marcella Bonfanti, Loretta Cappanera, Amalia Del Ponte, Anna Maria Del Ponte, Gretel Fehr, Mavi Ferrando, Monica Forte, Mintoy, Lorena Pedemonte Tarodo, Fausta Squatriti.
Momenti di riflessione inattesi hanno fatto da corollario a quest’esperienza presso la Casa Museo: mi ha indotto a soffermarmi su quanto accadeva e ancora accade nel mondo dell’arte, sulle sue trasformazioni e sulle questioni relative di quando e come un’opera d’arte segni la Storia!
Chi ha curato l’intero progetto ha sottolineato che “La collezione non si è posta limiti cronologici né si è orientata sulla ricerca del singolo “pezzo” mancante. Non c'è alla sua origine un criterio “storico”, ma è invece l'istinto a guidare i coniugi, il cui sguardo era costantemente puntato sul presente e il cui interesse era rivolto a ciò che gli artisti andavano creando in quel momento. Questo modo di concepire il ruolo del collezionista in termini di “militanza”, ovvero di intervento diretto sul campo con scelte immediate, è quello che maggiormente ci fa apprezzare la capacità critica dei due collezionisti, la loro abilità nel selezionare accuratamente quello che avrebbe segnato la storia dell'arte e quello che invece sarebbe stato cancellato”. Insomma, la Casa-Museo è “…depositaria di una raccolta che documenta la storia dell’arte del Novecento attraverso il punto di vista dei due importanti collezionisti Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, si attesta quale luogo di educazione e di divulgazione presso i cittadini e le scuole, con una specifica vocazione territoriale”.
Tutto sommato, il compito dell’Arte non è mostrarsi per puro piacere, ma per indurci a riflettere!