Quadri e S-quadri (3) - Patrizia Chiriacò

Quadri e S-quadri (3) - Patrizia Chiriacò

            È proprio con Patrizia Chiriacò che Venti di Ponente ha avviato la nuova rubrica Quadri e S-quadri, al fine di far conoscere ai suoi lettori, soprattutto ai più affezionati, che cominciano a diventare veramente numerosi, soprattutto a Lecce, Roma e Milano, le opere d’arte di alcuni pittori, non di seconda fascia, ma che meritano più visibilità, invece, rispetto quella che i canali ufficiali di solito dedicano e garantiscono.

            Nel drappello di artisti che Venti di Ponente ha scelto per dare loro la nostra “visibilità”, c’è appunto anche Patrizia, di origini strettamente leccesi, ma residente a Gallipoli. A Lecce, tuttavia, lei ha il suo laboratorio, che utilizza sia per sviluppare e comporre le sue opere, ma anche per attendere alla sua attività di interior designer.

            Qui, proponiamo una sua opera, tipica della sua ultima produzione, caratterizzata soprattutto dal colore e dall'assenza di perimetri delineati, quali protagonisti, che utilizza in un rapporto dialogico tra sé e sé e che, allo stesso tempo, si materializza sulla tela. La tela è appunto, per Patrizia, oggi, manifestazione del suo incontro, o meglio in-con-tro con sé stessa. La tela dunque specchio di un dialogo con sé stessa. E scende in profondità, la nostra Patrizia, nei recessi più profondi della sua bella e aggraziata anima, non priva tuttavia di toni forti, decisi, pieni di Vita, trascorsa e da trascorrere.

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            Ecco, i quadri della Chiriacò sono lo specchio di un’anima dei tempi moderni, dove i contorni evanescenti sono patrimonio comune. D’altro canto, anche in questo Tempo così duro, l’individuo non ha perso il suo essere liquido, tutte quelle caratteristiche tracciate da Bauman o punto d’approdo delle visioni di Vattimo. Una liquidità o un non esserci, cui la Chiriacò riesce a riprodurre e dare voce e colore e le forme con egregia maestria e che competono all’Uomo di questo Tempo, del nostro, mancante di un perno e un perimetro eppure pieno di colori, dei colori della Chiricò appunto.

            La Chiriacò, dunque, pittrice del Nostro Tempo, espressione forte e decisa di ciò che di invisibile esiste in noi, Uomini Moderni? Il Noi invisibile? Quell’invisibilità moderna che la Chiriacò dipinge e ne lascia una traccia importante? Spirituale, dunque?

Rosanna Gobetti

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