Versi & Contro-Versi fu una delle prime rubriche del Nostro giornale ad essere varata, circa tre anni fa. Proprio per questo ha visto e superato tutte le sue vicissitudini, senza tuttavia venir meno allo spirito con cui fu creata dai suoi ideatori, e cioè fare da vetrina non solo a veterani della poesia salentina, ma anche e forse soprattutto per dare uno spazio agli esordienti della nostra Terra, creando un mix culturale che in qualche modo fungesse da ponte tra le generazioni di poeti più navigati e coloro che si accingevano a fare un percorso tanto interessante e pieno di pathos, quanto incerto e irto di difficoltà di varia specie.
E così, Versi & Contro-Versi, nel suo “servizio di ospitalità ai poeti” si è dilatata da Chiara Balducci a Mauro Marino, da Antonella Ventura a Giuseppe Greco, per citare solo alcuni membri della sua “brigata di penne” specializzate nel verso. Una brigata che questa domenica si arricchisce di un’esordiente, che si presenta come persona per nulla affatto timida ed incerta, anzi…
È una poetessa, una poetessa già conosciuta dai nostri lettori, che l’hanno apprezzata in maniera significativa nelle sue incursioni nella nostra rubrica Il Tempo di Un Caffè, degli ultimi due mesi, e che ora si è deciso di farla “transitare” qui in Versi & Contro-Versi.
La protagonista, dunque, di questa domenica di novembre del Nostro Giornale, è Cinzia Santoro, originaria della Valle d’Itria, che solo quest’anno ha deciso di affacciarsi nel mondo delle pubblicazioni. Sicché, per una parte di quello che aveva prodotto in versi nei lustri precedenti, ha trovato i motivi per renderli pubblici in maggio, col volume dal titolo -che per molti, saranno evidenti i perché a noi è particolarmente caro- ovvero Scirocco, realizzato per Antonio Dellisanti Editore.
Molto di questo bel volume di poesie è detto nel sottotitolo: …un cielo senza stelle questa sera m’accompagna. Ma Cinzia, Cinzia Santoro non è donna che vive nel languore del ricordo, della mancanza, del forte sentire la durezza della vita. Al contrario, la Nostra è donna d’azione, impegnata in ambito sociale e attivissima giornalista (pubblicista) che lavora alacremente per La Gazzetta del Tacco di Bari, e non da poco.
Senza azzardo, con questo volume di poesia Cinzia ha voluto far vedere una parte di sé stessa, quella sconosciuta a tutti, una parte del suo Nadir, quella parte forse per lo più inedita anche a sé stessa, di cui nei suoi versi ne coglie i bagliori, gli strali, in una dimensione tipicamente percettiva e intuitiva.
Per Noi, questa domenica la Santoro ha voluto riservare una toccante poesia d’amore -Solo per un minuto- in perfetto allineamento con lo spirito di Scirocco, dove il tema dell’assenza e della mancanza sono le figure di primo piano. E quella qui proposta è lirica che fa molto riflettere e dà la possibilità di avvicinarsi di molto alla percezione dell’amore nella sua prospettiva più importante, ovvero quella della ricongiunzione con l’essere amato, che non trova compimento nel momento fisico, sebbene questo sia atto indispensabile, ma nella ricerca di quella condizione d’imperfezione indispensabile, dove la presenza è, allo steso tempo, assenza, dove l’anello mancante rende eterno ed immortale un amore …dove un cerchio che quadra deve essere squadrato ed uno quadrato deve essere squadrato …dove la Ragione e l’Emozioni devono essere superate, trascese, in un oltre che, proprio perché eterno e immortale, non è neppure pensabile.
Rosanna Gobetti
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Solo per un minuto
Solo per un minuto
fingiamo di essere felici
Tu portami un fiore
io ti regalo il mare
e poi ridiamo
ridiamo come gli amanti che si ritrovano a sera.
Tu
impalpabile cipria sul mio viso
Io vento leggero sulle tue labbra
Solo per un minuto
fingiamo che il mondo sia nostro e
che giri intorno a questo mio amore per te.
Cinzia Santoro