Versi e controversi (2) – Chiara Balducci

Versi e controversi (2) – Chiara Balducci

            Ancora una volta, spetta a me creare quella giusta atmosfera per inarcarsi, poi ed in maniera adeguata, nei versi di Chiara Balducci. È questo il suo secondo appuntamento con il lettore di Venti di Ponente per la rubrica Versi e Controversi. Un lettore che in vari modi ha reagito al suo esordio, la volta scorsa, rendendolo particolarmente interessante nonché da stimolo per guardare avanti, continuare a sognare, agire ancora.

            Il modo con cui Chiara verga le poesie, infatti, se da un alto ingenera nel lettore sottili ed inusitati moti dell’anima, dall’altro lo induce, non pienamente pago di quanto da lei disposto nel componimento, a “voltare pagina”, andare oltre, per degustare un altro dei suoi esercizi poetici, e continuare ad esperire quei movimenti interiori, che con destrezza, Chiara sa sollecitare.

            Ed eccola ancora qui, con un nuovo oceano disegnato attraverso i suoi versi, per chi abbia voglia di avventure, quelle dell’anima, delle proprie sensibilità più profonde. Eh sì, perché quelli della Nostra dischiudono scenari immensi e sconosciuti al nostro sentire e per giunta al nostro intelletto. E attraversare gli spazi proposti e predisposti dalla Nostra, non è solo operazione ardimentosa, che richiede altresì audacia, ma soprattutto è azione entusiasmante, che ingenera stupore, meraviglia…

Rosanna Gobetti

(senza titolo)

Non l’immensità di Andromeda
non la lucentezza delle chiome di Berenice.
L’Universo tutto non basterebbe a scriver di Lei
mia amata genitrice
unica custode della mia fede, tra tutti gli dei.
Colei che questo mondo, in controluce, mi ha donato
nel bagliore del suo sorriso, il mio Sole
Mia prudente guida dall’animo delicato
al suono di nascosta melodia, tra eloquenti silenzi e misurate parole.
Ché, se anche i miei occhi, un giorno, cedessero al venefico buio
comunque, la riconoscerei nelle frenetiche movenze di distratte passanti.
E il nero delle tenebre, argentea luce diverrebbe alla sua presenza
come di perla rara, in ostriche abbondanti.
Lei, di me, la più pura essenza.
Il mio più amorevole Tu.
Nell’oscuro, Tu.
Epifania.
Ché, anche quando non ci sarai, di magico candore vestirai l’anima mia.
Tuo tesoro son gli zaffiri che, gelosa, negli occhi porto.
Nel tono cangiante del blu, son sfumatura di te
 che personifichi il colorato arco del cielo, dopo la pioggia, vivacemente risorto.
Iride sei, mitologica messaggera dei miei Dei.
E per te, che di me sei la forma illibata, la battaglia più sanguinosa combatterei
perché la vita, come mare fedele alla dorata spiaggia, mi inondi d’incontaminata bellezza.
E ardimentosa, ancora, attraverserei anche la più collerica tempesta
che senza te, poco sono. O forse, non sarei.
Nella mia vita, questa è l’isolata certezza.
Per te, allora, scrivo
che, con deliziosa mano, mi hai dischiuso il cuore.
Per te
che mi hai svelato il segreto di Salvezza
del quale, cercando tutta me nel nostro ancestrale legame,
ho imparato a goderne e a darne
senza filtri
senza indugio alcuno
senza regole o pretese
senza egoistici sinallagmi.
Il Segreto di Vita.
Quello che non conoscevo, e, invece, ora so.
Quello che pareva irraggiungibile e, invece, ora è sempre più mio.
Quello che, dai più, è ambito.
Ricercato.
Agognato.
Il salvifico.
Quello che è di tutti, per tutti
il più potente
il più devastante
il più rivoluzionario

L’Amore!

Chiara Balducci

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