Da poco più di un mese la Scuola ha aperto i suoi spazi vedendo alunni e tutto il personale scolastico, dai docenti, agli impiegati a vario titolo, tutti impegnati in un rientro alquanto entusiasmante, sebbene si presenti complesso e delicato. Ciò dovuto ad una certa confusione per le tante lezioni dello scorso anno tra modalità in presenza e modalità a distanza, che inevitabilmente, ha lasciato uno strascico importante.
Ma veniamo a questo nuovo anno colmo di tanta speranza! Tra le diverse discipline, la “Programmazione scolastica” prevede, come novità, l’insegnamento della Nuova “Educazione civica” che, attraverso le “Linee Guida” pubblicate da alcuni anni, con decreto n. 35 del 22 giugno 2020, è entrato a tutti gli effetti a far parte del “curricolo scolastico”. Anche se già dallo scorso anno, nella mia Scuola, il IV Circolo Didattico di Lecce, abbiamo definito un “Curricolo di Educazione civica” in linea con le Indicazioni Nazionali e gli obiettivi dell’”Agenda 2030” per lo Sviluppo Sostenibile.
Si tratta di un’educazione trasversale di cui noi insegnanti dobbiamo tener conto ponendo fede alla pluralità degli “obiettivi di apprendimento” e delle “competenze attese di ogni disciplina” legandola ad ogni ambito della vita che riguarda: Cura di sé, Inclusione, Legalità e Solidarietà, Conoscenza della Costituzione e delle Istituzioni, Sviluppo sostenibile, Migrazioni, Emergenza ambientale e Cittadinanza digitale. Questo non è un elenco di belle parole! Proprio l’esperienza di fronteggiare una Pandemia, ponendo l’accento sull’importanza del rispetto delle regole, e sulla necessità di cooperazione per il benessere individuale e collettivo, ha posto in evidenza quanto tali questioni siano fortemente connesse all’Educazione civica e ne possano attuare il senso più profondo.
A questo punto la domanda è: “Come insegnare “questa materia” a bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni affinché tale “curricolo” non resti mera teoria? Nulla sarà impossibile se ogni giorno realizziamo concretamente quelle “buone pratiche” attraverso il piccolo contributo di ciascuno di noi nella convinzione che sono le piccole trasformazioni a portare grandi cambiamenti. In realtà, sono l’esempio e le consuetudini che aiutano ad acquisire una coscienza civica.
È così che in classe, tutti insieme, ci impegniamo a tenere in ordine l’aula e gli altri spazi che frequentiamo, ci prendiamo cura del nostro orto, consumiamo frutta durante l’intervallo, facciamo la raccolta differenziata, usiamo le borracce per evitare il consumo di plastica e durante la giornata sanifichiamo il materiale scolastico. Tra le altre cose riflettiamo sul “Regolamento scolastico interno” che mira ai diritti e doveri della Costituzione, cercando, così, di porre in essere atti di solidarietà verso chi è in difficoltà organizzando delle “giornate di beneficenza”.
Queste non sono singole attività occasionali, sia pur meritevoli, ma comportano un’adeguata preparazione e una precisa progettualità, per questo motivo tutte noi maestre seguiamo numerosi Corsi di Formazione e partecipiamo già da diversi anni a varie Sperimentazioni, Progetti e Percorsi Interdisciplinari. La nostra Scuola, per esempio, segue da anni un percorso di “Educazione alla cittadinanza” promosso dalla Rete Scolastica “Il Veliero Parlante” che permette agli alunni di conoscere figure straordinarie del nostro territorio che con il proprio esempio hanno tracciato il cammino della Legalità.
Quest’anno figura di riferimento sarà il significativo operato di Don Pino Puglisi e a conclusione del lavoro svolto, in suo omaggio, pianteremo nel Nostro giardino un melograno. L’Educazione civica potrà divenire, insomma, il luogo delle opportunità per attuare una Scuola partecipata e condivisa, dove alunni e docenti in stretta collaborazione possano realizzare quelle attività che conducono ad una riflessione e ad una comprensione più ampia del Mondo. È compito della Scuola formare futuri cittadini attivi e rispettosi delle regole, dei diritti e dei doveri, con una propria “coscienza critica”, con l’auspicio che possano divenire loro i veri protagonisti del cambiamento.