Le problematiche legate alla pandemia per gli studenti universitari non sono ancora state risolte. Le istituzioni preposte pare non riescano a immaginare azioni risolutive e attinenti alla realtà odierna, escludendo dall’erogazione dei fondi e dei bonus, di fatto, larga parte di quegli studenti che avrebbero bisogno di un sostegno allo studio, per via delle deficitarie condizioni economiche proprie e delle proprie famiglie. Rispetto proprio alle esigenze degli studenti, si è espressa l’Udu Lecce – Studenti Indipendenti, in una nota ufficiale:
“Il Covid-19 non è ancora del tutto alle nostre spalle ed i timori presagiti in merito all'impatto della crisi sull'Università diventano oggi più reali che mai.
Lo Svimez ha previsto un crollo di circa 10 mila iscritti come “valutazione dei possibili effetti della crisi Covid sulle iscrizioni all’Università nel prossimo anno accademico". Tale valutazione si basa su quanto accadde nella precedente crisi e “fa scattare l’allarme, soprattutto con riferimento al Mezzogiorno”.
I dati sono preoccupanti, ancor di più se si considera che le misure adottate dalla Regione Puglia sono tutt'altro che sufficienti.
La Regione ha previsto, come unica misura di sostegno all'emergenza, un bonus di 500 euro per device tecnologici di supporto alla didattica in modalità telematica, destinato a coloro che presentano un ISEE universitario inferiore a 10 mila euro e i requisiti di merito previsti dal bando di accesso alle borse di studio.
Un valore ISEE per prestazioni universitarie 2020 (relativo quindi ai redditi dell'anno 2018) inferiore o uguale a €10.000 è un parametro che non tiene conto dell'effetto della crisi degli ultimi mesi. Questo criterio ed il tetto di 4 milioni e mezzo di euro destinato al finanziamento di tale misura lasciano veramente perplessi.
Come sindacato studentesco, siamo fortemente convinti sia necessario un intervento strutturale più esteso, che si preoccupi di tutelare la componente studentesca che concretamente continua a pagare le conseguenze della crisi. Un intervento, quindi, che abbia una più ampia portata economica e sia ponderato sulle effettive condizioni reddituali degli studenti (alterate in maniera drastica dalla crisi economica), le quali non siano vincolate a parametri di merito, che certamente hanno poco a che fare con le difficoltà delle famiglie a sostenere le spese dell'istruzione.
Se la Regione obietta che le risorse a disposizione non sono sufficienti a garantire una misura di tale portata, ci chiediamo allora come faccia a sostenere economicamente la proposta di esenzione dalle tasse per gli studenti attualmente fuori dalla regione che faranno rientro in Puglia.
"Come Studenti Indipendenti - UDU Lecce crediamo fortemente nel dialogo costruttivo con le istituzioni e perciò ci aspettiamo che le nostre osservazioni vengano prese seriamente in considerazione" dichiara Lorenzo D'Amico, portavoce del sindacato studentesco, "non ci accontenteremo questa volta di slogan, di misure - spot, che più che rispondere alle esigenze concrete degli studenti, sembrano essere trovate da campagna elettorale".”