Dopo il lockdown, in Italia, riparte tutto, ma resta ancora alla fase 1 l’Università. Riaprono gli spazi commerciali e quelli della movida, ma restano limitati e chiusi quelli dell’Università, anche a Lecce. L’Università rappresenta, anche nel Salento, non solo un luogo di formazione e di cultura, ma è il cuore pulsante delle città, non solo sotto l’aspetto socio-politico. Infatti, anche a Lecce, l’”universo” studentesco ed universitario incide largamente sul prodotto interno lordo (Pil) della città e la sostiene, la rende viva. Perché dunque tenere in stand-by un settore così importante, anche economicamente, per la città e la provincia tutta? A chi giova?
Intanto, il sindacato studentesco Udu Lecce si chiede il perché di tanta reticenza nella riapertura dell’Università e lancia le sue proposte per superare le restrizioni del distanziamento fisico, nella nota ufficiale riportata di seguito:
“Ad oltre tre mesi dall’inizio della pandemia, mentre l’intero Paese è in fase di ripresa, riaprono le attività e gli spazi di ogni tipo e riprende persino la movida, l’Università resta ferma alla fase 1, bloccata nel telematico e senza possibilità di accesso ai propri ambienti. Come sindacato studentesco riteniamo inammissibile il modo in cui l’Università è stata messa da parte nella gestione dell’emergenza. Sin dal primo momento le attenzioni rivolte agli universitari da parte del governo risultano essere state veramente esigue ed ancora oggi le nostre esigenze non vengono prese in considerazione e non viene programmata una ripresa per quello che dovrebbe essere il motore trainante del Paese ed in particolare di questa fase storica. Proprio in virtù della mancata attenzione alla nostra categoria, come Studenti Indipendenti - Udu Lecce abbiamo deciso di inoltrare all’Università del Salento una serie di richieste che consentano agli universitari di riappropriarsi dei propri spazi e di avere una Fase 2, come ogni altra categoria. In particolare, abbiamo richiesto alla governance del nostro Ateneo la possibilità di ovviare al problema contagio sfruttando gli spazi esterni, costituendovi aule studio all’aperto ed organizzandovi cerimonie di proclamazione sia per gli studenti laureati nei mesi passati, sia per quanti conseguiranno il titolo prossimamente. Abbiamo, inoltre, richiesto la possibilità di accedere a biblioteche ed aule studio con le dovute precauzioni e norme di distanziamento sociale e di poter scegliere di svolgere in presenza anche gli esami orali, partizionando gli studenti per evitare assembramenti.
“È importante garantire al singolo studente, sulla base delle proprie necessità, la possibilità di scegliere se accedere agli esami in presenza oppure telematicamente. Per il momento il nostro Ateneo ha aperto agli esami scritti, passo senza dubbio importante in vista di una graduale ripresa e per cui, grazie al dialogo con l’amministrazione, abbiamo ottenuto che, in particolare le categorie più fragili, possano scegliere la modalità di svolgimento della prova, se in sede oppure in telematico. Puntiamo, ora, ad ottenere lo stesso anche per gli esami orali, al momento relegati alla sola modalità telematica. L’accesso agli spazi universitari è possibile, attraverso una proficua organizzazione degli stessi. Il nostro Ateneo ha la fortuna di disporre di numerosi ambienti, sia interni sia esterni, che potrebbero garantire sia lo svolgimento di esami in presenza, sia l’apertura di aree destinate allo studio. Per strutturare l’accesso a queste ultime, abbiamo proposto un partizionamento attraverso l’impiego di servizi informatici per la prenotazione delle postazioni studio, evitando così il formarsi di assembramenti e consentendo di ottimizzare gli ambienti disponibili.” dichiara Giulia Pellegrino, membro esecutivo Udu Lecce.
“Vogliamo anche noi studenti poter ritornare, seppur con le dovute limitazioni, a vivere la nostra quotidianità. Per pensare ad una ripartenza del paese è indispensabile guardare all’Università, quale luogo di formazione delle menti e di ricerca, che saranno parte integrante della ripartenza post-emergenza.” dichiara Lorenzo D’Amico, portavoce Udu Lecce.”