A seguito della ratifica da parte del Parlamento italiano, avvenuta in forma definitiva il 29 maggio scorso, con votazione positiva al Senato della Repubblica, dell’Accordo, firmato nel 2012 a Roma, di Cooperazione tra Italia e Qatar in tema di istruzione, università e ricerca, si riaccende il dibattito sull’antica querelle centrata sulla localizzazione a Lecce dell’Università Islamica. Nel 2014 il tentativo avanzato da Giampiero Khaled Paladini infiammò il mondo politico salentino. Un dibattito che non si è esaurito, i cui esiti, infatti, rimasero senza una reale definizione per l’emergere di una serie di difficoltà giuridico-amministrativi, che impedirono, di fatto, l’avvio dei lavori per l’insediamento del polo universitario musulmano.
A ridare slancio alla “contesa” per tentare la ricerca di una soluzione, almeno sul piano più politico-culturale, che giuridico-amministrativo, è ancora una volta Giampiero Khaled Paladini, che domenica scorsa, dalle colonne di Yayyd News ha voluto sottolineare con forza che, le principali opposizioni al progetto dell’Università Islamica a Lecce, sostanziandosi sul piano politico sulla circostanza che il progetto nascente nascondesse intenti di riciclaggio di danaro proveniente dal terrorismo di matrice islamica, di fatto con la ratifica da parte del Senato dell’Accordo Italia-Qatar, sono state smentite e del pari hanno acquistato una valenza di grande significato quelli che furono i tentativi nel 2014 di anticipare, in un certo qual senso, gli eventi e la storia. Ed infatti Paladini afferma che: “Ci fu impedito di portare a termine il progetto con l’accusa di utilizzare i denari terroristici del Qatar e di altri Paesi islamici e ci fu impedito attraverso una campagna propagandistica vergognosa e denigratoria che ci rovesciò contro opinione pubblica e istituzioni locali”
Certamente, la “faccenda”, proprio perché non ha trovato una soluzione reale e definitiva nel 2014, è riemersa con forza vedendo da una parte una struttura sociale per lo più conservatrice, lenta nel recepire i cambiamenti, soprattutto sul piano culturale, dall’altra il Paladini, che nonostante le sue origini e radici leccesi, si presenta da sempre innovatore, il quale non poche volte è riuscito a svecchiare e dare un nuovo volto a molte condizioni e strutture socio-economiche irrigidite nel tempo, e ciò anche sul territorio leccese. In tale direzione, non si può ignorare, infatti, che proprio Paladini, tra le altre, sul finire degli anni ‘90 fu in grado di istituire la prima sezione Turismo in Italia per Assindustria, partendo da Lecce e da una visione innovativa e più aderente ai nuovi tempi dell’economia locale e nazionale.
Ignazio Del Gaudio