La fase 2 dell’emergenza, nonostante i livelli di contagio siano ancora in qualche modo significativi, anche in Italia non esclude, con l’arrivo del caldo e della bella stagione, le possibilità di frequentare le spiagge e di fare i bagni di sole e di mare. Dovranno, tuttavia, tenersi dei comportamenti adeguati alla crisi sanitaria, ancora in corso, ovvero rispettare la regola della “distanza sociale”. Circa l’applicazione pratica di tale regola tuttavia non v’è ancora qualche disposizione certa e definita. Sicuramente, le normative che disporranno dell’attività di balneazione implicheranno un’azione attiva non solo da parte del singolo cittadino, ma anche da parte di chi offre servizi turistici. In particolare, con riferimento a questi ultimi, diversi sono i punti delle linee guida che il Governo di Giuseppe Conte ha concordato con le Regioni, alle quali spetta la puntuale applicazione.
Parrebbe che, per la gestione delle spiagge attrezzate, ma anche per godere e avvalersi di quelle con libero accesso, siano previste alcune specificità. In particolare, per le spiagge attrezzate o gli stabilimenti privati, la Legge di orientamento prevede a carico dei gestori:
- Affissione di cartelli informativi delle norme e dei comportamenti da adottare, tradotti in diverse lingue;
- Precise misure da rispettare con riferimento alle distanze tra gli ombrelloni (che dovranno essere posti in un perimetro di circa 10 metri) mentre per i lettini sono previsti due metri di distanza tra loro, così come per le docce, qualora non vi fossero dei divisori specifici;
- Creazione di percorsi differenziati o separati da divisori per l’entrata e l’uscita dallo stabilimento;
- Obbligo di sanificare, regolarmente e con frequenza, le attrezzature, così come i servizi igienici;
- Agevolare i pagamenti con strumenti elettronici;
- Vigilare sulle possibilità di assembramenti all’interno di tutte le aree dell’impianto;
- Vietare e dunque impedire le attività sportive come beach volley/soccer e via dicendo, nonché l’utilizzo di piscine. Tuttavia è consentito svolgere quelle attività individuali, come nuoto, surf, windsurf o kitesurf;
- Nessun obbligo è fatto ai gestori di verificare la temperatura corporea all’ingresso delle spiagge o degli stabilimenti degli avventori.
Per le spiagge libere, invece, queste 8 regole dovranno essere oggetto d’attenzione da parte dalle Autorità Locali. I controlli, ovviamente, dovranno favorire e consentire un uso degli spazi tale che non infranga il divieto di assembramento, quindi evitare aggregazioni, e per tale motivo è raccomandato alle Autorità l’utilizzo di applicazioni digitali per il monitoraggio.
Fondamentale, resta, ovviamente, la responsabilità di ogni cittadino del rispetto delle regole emanate da Ministero della Salute e dell’Inail -Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro- circa il distanziamento sociale minimo, l’igiene delle mani, l’utilizzo di disinfettanti e mascherine. Divieto assoluto è fatto con riferimento agli assembramenti.
Massimiliano Lorenzo