Vademecum del cittadino comune – Massimiliano Lorenzo

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          La gestione dell’emergenza causata dal contagio per coronavirus entra tra poche ore nella cosiddetta “fase 2”, nella quale vi sono novità sulle libertà d’azione per i cittadini comuni. Novità, queste, inserite nell’ultimo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che saranno valide dal 4 maggio prossimo.

          Fermo restando l’obbligo generale di mantenere le distanze sociali gli uni dagli altri ed evitare assembramenti, ma anche di indossare i dispositivi di protezione individuale nei luoghi chiusi e/o quando le distanze sono inferiori ad un metro, e rispettare i contingentamenti presso negozi, supermercati, banche, uffici, bus, autobus, treni ed aerei, vediamo cosa sarà possibile fare e cosa non si potrà ancora fa nella Fase 2, dal 4 al 17 maggio:

  • sarà possibile andare nei parchi e nelle ville solo per passeggiare, in quanto le aree verdi saranno riaperte nelle città;
  • sarà possibile ordinare del cibo da asporto, da bar e ristoranti, purché nel fare la fila si mantengano le distanze minime di sicurezza;
  • si potrà andare in bici e fare jogging, senza necessariamente dover restare nella prossimità della propria abitazione, da soli o rispettando la distanza di due metri, ed in ogni caso evitando gli assembramenti;
  • sarà nuovamente possibile passeggiare al mare o in montagna, per chi ha la fortuna di risiede in tali zone;
  • conseguentemente alla riattivazione delle maestranze delle aziende private e pubbliche, potranno effettuarsi ristrutturazioni della propria abitazione e di quella “al mare”, se ubicata nella stessa regione di residenza;
  • si potrà tornare ad incontrare i propri congiunti (o cenare con loro) sebbene non sia ancora del tutto chiaro chi può essere considerato un proprio congiunto, ma sempre evitando assembramenti e solo all’interno della regione di appartenenza. Al riguardo, si attendono specifiche del Governo.
  • ci si potrà spostare all’interno della regione e tra comuni con autocertificazione e per i soliti motivi comprovati, mai per piacere;
  • circa i funerali, l’ufficio religioso potrà essere svolto solo alla presenza di massimo 15 congiunti, che devono rispettare le distanze di sicurezza e utilizzare la mascherina;
  • si può andare in chiesa, sebbene le funzioni siano sospese.
  • Con riferimento agli spostamenti fuori regione sono necessari i motivi di salute o di lavoro, ed in ogni caso di assoluta necessità, comprovabili e autocertificati.

          Andiamo ora a vedere cosa ancora rimane della fase 1 dell’emergenza, ovvero cosa non possiamo tornare a fare dal 4 maggio:

  • saranno ancora vietate le cene e i raduni conviviali a casa di amici e conoscenti, nemmeno qualora fossero organizzate tra pochi;
  • non potremo ancora andare dal parrucchiere o nei centri estetici, perché riapriranno il primo giugno, anche se è  lunedì ed è lo storico giorno di riposo dei parrucchieri;
  • non si potranno ancora frequentare le discoteche, non si potrà vedere un film al cinema o uno spettacolo al teatro, o organizzare eventi di vario genere;
  • non potremo ancora nemmeno recarci ad acquistare un capo di abbigliamento o delle scarpe.

          Insomma, piccoli allentamenti delle restrizioni e parziali riaperture, che ovviamente stanno facendo montare la rabbia di molti esercenti e commercianti appartenenti alle categorie escluse dall’ultimo documento a firma del Presidente Giuseppe Conte, i quali non sanno ancora quando e se potranno riaprire, se ne avranno le forze e se lo Stato li aiuterà a superare questo difficile momento.

Massimiliano Lorenzo

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