Appunti per la Storia del Distretto Culturale leccese: le linee generali del cambio di passo intorno al 2010 – di Samuele de Benedetto

Appunti per la Storia del Distretto Culturale leccese: le linee generali del cambio di passo intorno al 2010 – di Samuele de Benedetto

         Tra il 2008 e il 2012 lo sviluppo del Distretto Culturale Leccese cambia passo, registrando in pochi anni una crescita rapida e tumultuosa, caratterizzata non solo dall’ingresso di una moltitudine di operatori culturali, ma anche da una evidente riqualificazione delle prassi e delle pratiche culturali. Non che dalla metà degli anni ’90 sino a questo momento non si siano registrati sviluppi significativi, ma intorno al 2010 l’intero mondo culturale leccese registra un’accelerazione che non ha precedenti.

            Prima di procedere alla disamina specifica dei vari ambienti in cui si compone il Distretto Culturale leccese, è d’obbligo comprendere le determinanti, gli assi fondanti su cui si basano le dinamiche di questo periodo, che liberano e lanciano in questo sistema un insieme di risorse, umane e finanziarie, precedentemente allocate in altre attività della provincia di Lecce. Ma andiamo per ordine.

            Nel periodo oggetto d’attenzione, centrale si presenta un evento che cambia i cardini dell’economia Occidentale e che ha un impatto sull’economia salentina dirompente. Il 15 settembre del 2008 fallisce una tra le più importanti banche d’affari statunitensi, ovvero la Lehman Brothers, avviando una delle più grosse crisi economiche del mondo Occidentale, dopo quella del 1929. In provincia di Lecce tutto ciò si traduce nel giro di pochi mesi in un tasso di disoccupazione che supera il 30% e che in termini numerici si traduce in oltre 50.000 unità senza lavoro. Mai prima di allora la provincia di Lecce aveva assistito ad una crisi occupazionale di tali proporzioni e così profonda.

            Ora, per avere una visione più chiara del movimento che tale crisi procura, va inquadrata, infatti, nei processi sociali nella prospettiva storia. È noto infatti che ogni crisi economica comporta uno spostamento della popolazione verso settori più evoluti e innovativi, perché quelli tradizionali per superare le difficoltà introducono tecnologie all’avanguardia che se da un lato abbattono i costi di produzione e consentono il rilancio delle loro attività, dall’altra espellono in maniera crescente risorse umane.

            E così, a partire dal 2009 una grossa fetta della popolazione salentina cambia settore di attività e si orienta verso i settori emergenti e che offrono opportunità di lavoro in abbondanza. Tra questi rientra il settore dell’Arte, dello Spettacolo e della Cultura, che registra una poderosa crescita anche per effetto del veloce aumento del livello d’istruzione della provincia. Va ricordato, al riguardo che l’Unisalento, infatti, proprio in questi anni registra la massima espansione in termini di iscritti e di laureati.

            In questi anni, la crescita del distretto culturale è talmente rapida che nel 2013, il comparto dell’Arte dello Spettacolo e della Cultura in provincia di Lecce registra un PIL (prodotto interno lordo) intorno al 7-8%, pari a quello del settore edile e di poco inferiore a quello dell’industria in senso stretto, divenendo così uno dei pilastri dell’economia leccese.

            In questi frangenti aumentano rapidamente il numero di scrittori, artisti, attori, musicisti e assieme ad essi si dilata velocemente il numero di intermediari, quali le case editrici, le gallerie d’arte, le compagnie teatrali, ma anche le case discografiche e le scuole di ballo. Ma non finisce qui, aumentano a dismisura i giornali, soprattutto on line. Questo tuttavia solo in superficie. Scendendo nelle pieghe del settore una significativa crescita si ha ovviamente in tutte quelle attività di base, quali tipografie, service di varia specie, legatorie e via dicendo.

            Una dilatazione possibile per il Distretto Culturale Leccese solo perché nei quindici anni precedenti ha creato quelle strutture e quelle prassi, che sebbene minime, hanno consentito di “caricare sopra” questa crescita tumultuosa e distanziare in termini di rilevanza sociale ma anche economica tutte le altre province della Puglia, senza voler dire che forse ci si trova di fronte ad un caso, quello leccese appunto, di primaria rilevanza nazionale.

            Queste le linee di fondo del grande cambiamento nel Distretto Culturale Leccese intorno al 2010, che bisogna tenere presente nella disamina puntuale degli eventi e delle tendenze che caratterizzeranno il decennio fino al febbraio del 2020, data a partire dalla quale si avvierà una nuova fase…

Samuele de Benedetto

           

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