A Casarano, domenica 22 settembre, al via con Pino Oliva e Redi Hasa la grande manifestazione "Le Parole sono Pietre"

A Casarano, domenica 22 settembre, al via con Pino Oliva e Redi Hasa la grande manifestazione "Le Parole sono Pietre"

     Al via domenica 22 settembre alle 19:30 presso palazzo De Judicibus la nota manifestazione casaranese "Le parole sono pietre". È una manifestazione di arte, musica e poesia che si svolge ogni anno in un luogo prestigioso del centro storico di Casarano.

       Le "pietre" sono i luoghi del nostro passato che diventano per una serata dei contenitori culturali alternativi. Le passate edizioni si sono svolte presso palazzo de Judicibus, nella chiesa di Casaranello, a Castello Pio, nella Stazione Sud-Est, in un opificio calzaturiero, nell’ex arena moderna, in un antico frantoio ipogeo, a palazzo d’Aquino, tutti luoghi suggestivi e ricchi di storia che accolgono l’originale kermesse, che negli anni è cresciuta diventando un appuntamento connotante la città di Casarano come luogo di arte e cultura.

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     Quest'anno la manifestazione patrocinata dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Lecce e dal Comune di Casarano, presenta l'artista materano Pino Oliva (foto in basso) -che ha all’attivo oltre trent’anni di esperienza nel mondo dell’arte- con la mostra dal titolo “Immaginarie narrazioni” curata dal critico d'artel professor Massimo Guastella.

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      Nella seconda parte della serata il musicista albanese Redi Hasa suonerà i brani del suo repertorio alternati alla lettura di brani letterari tratti da Le Città Invisibili di Italo Calvino a cura di Claudio De Masi.

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      Mondi utopici, visioni e fantasie prendono vita nelle opere di Oliva: incantano lo sguardo, tra cieli limpidi, nuvole dorate e fiammelle saettanti, sono il teatro di una realtà singolare ed estremamente personale. “Come pittore – afferma l’artista – il mio compito è mostrare ciò che gli altri non vedono. Nei miei dipinti la rappresentazione lascia il posto alla narrazione perché il mio fine non è quello di documentare luoghi ben identificabili ma di filtrare il reale attraverso la mia esperienza. I quadri devono rispondere all’esigenza di far venire fuori l’anima dell’artista e regalarla al pubblico.

      “Sono felice di accogliere Pino Oliva a Casarano” riferisce Cinzia De Rocco, presidente dell’Associazione Percorsi d’Arte, che da oltre vent’anni cura con passione la sua galleria nonché organizzatrice della manifestazione. “Con questa mostra creiamo un legame che unisce Casarano alla magica città dei Sassi -ha continuato Cinzia De Rocco- segno che c’è una forte esigenza di riscoprirne le valenze comuni, puntando sull’arte e sulla cultura, con la bellezza dei nostri centri storici, che vanno valorizzati e tutelati. Attualmente Pino Oliva è tra i più interessanti artisti nel panorama italiano e sarà presente a Casarano domenica 22 Settembre dalle ore 19,30 per una mostra indimenticabile in una location straordinaria come palazzo De Judicibus”. La mostra proseguirà fino al 12 Ottobre tutti i giorni, la mattina ore 10,00 - 12,00 e la sera 17,30 – 20,30 presso la galleria Percorsi d’arte in piazza S. Giovanni, 23 a Casarano.

 

      Ma chi è Pino Oliva? Un artista, un sognatore, un utopista con il pennello in mano? “A guardare le opere – ha spiegato il critico d’arte Massimo Guastella, professore di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università del Salento – ci si deve chiedere se l’artista è un bambino o un adulto con gli occhi di un bambino. Tutto, nei quadri, ci racconta di un mondo filtrato da uno sguardo ingenuo e spontaneo. Quelli di Pino Oliva sono universi fluttuanti, realtà sospese, qualcosa che probabilmente noi non riusciamo a vedere ma che lui, con gli occhi di arista un po’ bambino, riesce a scorgere. Le opere ci portano a degli incontri inattesi tramite elementi incastrati in meravigliosi puzzle policromatici. Oliva definisce la sua formula di tempo sospeso dove passato, presente e futuro si incuneano l’un l’altro in ramificate figurazioni fantastiche”.

      Redi Hasa, invece, nasce a Tirana nel 1977 in una famiglia di artisti (la madre insegnante di violoncello, il padre ballerino classico, il fratello pianista concertista). Redi è cresciuto tra strumenti e spartiti. I suoi studi di violoncello al Conservatorio vengono bruscamente interrotti dalla guerra civile esplosa nel 1997 in Albania così l’anno seguente riesce a raggiungere la Puglia, dove viene ammesso con una borsa di studio al Conservatorio Tito Schipa di Lecce. In Italia avvia la sua carriera, che lo porterà sui palchi di tutto il mondo, ma Redi non dimentica mai le sue origini e la sua terra. La sua musica è un crocevia tra generi musicali differenti, il rigore della formazione classica unito con le tradizioni popolari, porterà nel Salento la musica balcanica, sviluppando un approccio al suono liquido e meticcio, che lo caratterizza negli anni. Nel 2012 incontra Ludovico Einaudi, maestro concertatore della Notte della Taranta, che lo include stabilmente nella sua ensemble con cui si esibisce sui palchi di centinaia di città in più continenti. L’incontro con Robert Plant, leader dei celeberrimi Led Zeppelin, lo porta nel 2017 ad incidere con lui tre brani. È sua la colonna sonora del docufilm “Io sono Celin Dion” che è uscito in questi giorni nella migliori sale cinematografiche di tutto il mondo e che racconta la vita e la carriera della famosa cantante canadese.

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