“Lettere contro la guerra” di Tiziano Terzani raccoglie gli articoli inviati sotto forma di lettere al Corriere della Sera dopo l’attentato terroristico alle Torri Gemelle di New York l’11 settembre 2001. Da questo libro l’Associazione Culturale Orizzonte A.P.S. ne ha tratto un reading teatrale che rappresenterà, in collaborazione con CSV Brindisi Lecce “strade volontarie sesta edizione-Nidi di pace”, venerdì 25 Ottobre 2024 ore 18,30 al Palazzo della Cultura di piazza Umberto I a Poggiardo (Le) con la regia di Paolo Rausa, letture di Michele Bovino, Giuliana Paciolla e Paolo Rausa, video di Ornella Bongiorni e canzoni di P40 (Pasquale Quaranta) e Salvatore Brigante.
Per Terzani questo attentato drammatico può rappresentare una “una buona occasione” per riflettere sul dramma del terrorismo e sulla presumibile reazione violenta dell’Occidente, evitando una guerra di religione e indicando come via d’uscita la non violenza.
Il 4 ottobre Terzani risponde da Firenze alla giornalista Oriana Fallaci. Seguono altre lettere dagli avamposti dei paesi indicati come responsabili diretti o conniventi con il terrorismo. Da Peshawar in Pakistan, una città di frontiera dove Terzani era giunto “per essere più vicino alla guerra e vederla con i suoi occhi”. Da lì si sposta a Quetta sulla frontiera afghana, capitale del Baluchistan pakistano, poi a Kabul, non più la gloriosa città del passato ma “un enorme termitaio brulicante di miseria umana”, a Dehli in India, che nonostante tutto “ha ancora una forte e profonda cultura di stampo spirituale” e infine sosta sull’Himalaya, il tetto del mondo dove ci arriva “per cercare di mettere un po’ d’ordine nella sua testa”.
Che fare - si chiede - davanti alla insensatezza della guerra? Ognuno di noi può fare qualcosa, tutti insieme possiamo fare migliaia di cose, combattendo innanzitutto le guerre dentro di noi. Ritorna poi all’Orsigna a meditare sulla vita e sulla morte, inizio e fine della nostra esistenza, riprendendo il filo dei pensieri che lo avevano avvolto qualche tempo prima sulle cime dell’Himalaya. Terzani non crede alle guerre giuste, perché non solo la guerra è inutile, ma è dannosa perché crea più miseria, più distruzione, più morti. Prima o poi sorgerà un nuovo profeta - si augura - che inviterà a buttare le armi in mare così da ricominciare a condividere un rinnovato sentimento d’amore per la terra e per i nostri simili, realizzando la pace universale nel mondo.