Da ieri Racale è in Festa: "Questo non è un poster - Il senso della Vita"

Da ieri Racale è in Festa: "Questo non è un poster - Il senso della Vita"

Se in questi giorni vi trovate a passare da Racale vi consigliamo di trattenervi perché troverete una cittadina in gran Festa!

        Infatti, a partire da ieri, domenica 10 ottobre, in occasione della “Giornata Mondiale della Salute Mentale”, per le vie principali della cittadina sono stati affissi dei Manifesti su ognuno dei quali vi è un ritratto eseguito dai ragazzi e dalle ragazze con differenti abilità che partecipano al Laboratorio “Tantemani” della serigrafia artigianale “Officine Tantemani” di Bergamo....

    “Questo non è un Poster -Il senso della vita” è il titolo scelto quest’anno per lanciare, dopo il successo della prima, la seconda Campagna di sensibilizzazione contro il pregiudizio sul disagio mentale al fine di favorire l’inclusione sociale delle persone affette da disturbi “della mente”.

LOCANDINA

    Ogni ritratto dei 18 manifesti realizzati è accompagnato dalla dicitura “Io sono...” con il nome “dell’ospite-autore” disegnato e un QR-Code che, inquadrato tramite smartphone, invia sul telefonino la risposta che egli ha dato alla domanda “Qual è il senso della vita per te?”

    In altre parole, “Questo non è un poster” è un manifesto si può dire, “aumentato” che intende rivelare della vita di una persona il volto, il nome, la sua visione della vita: informazioni base per una prima presentazione che si rispetti, anche se mediata da un Manifesto. E la tecnologia in questo caso aiuta tanto!

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   L’intento dell’iniziativa, sostiene Walter Spennato, sociologo e coordinatore della Struttura, “è quello di mettere in comunicazione la Comunità di persone residenti nella “Casa per la Vita” con una comunità più ampia, quella cittadina, soggetti che da quest’ultima vogliono essere ri-conosciuti e integrati senza pregiudizi”.

   E ancora Spennato sottolinea che “si intende perseguire la lotta allo “stigma”, parola quest’ultima attualmente usata per indicare che la diagnosi di malattia mentale e i comportamenti che la accompagnano, risvegliano nelle persone atteggiamenti negativi e di rifiuto senza che ci sia una conoscenza del problema.

   In tal modo,  lo “stigma” che accompagna la malattia mentale, crea un circolo vizioso di alienazione e discriminazione, intesa come privazione di diritti e benefici, per la persona malata, la sua famiglia e tutto l’ambiente ad essi circostante, diventando spesso la fonte principale di un grave isolamento sociale, dell’incapacità a trovare una casa o un lavoro, di comportamenti di abuso di alcool e di sostanze, di fenomeni di emarginazione e di una protratta marginalizzazione.

     E rimodulando il titolo della campagna di sensibilizzazione, “Questa è una vita, dunque, non (solo) un Poster”, si riesce meglio a comprenderne il senso e le finalità ultime dell’originale iniziativa”.

I Manifesti, una sorta di mostra collettiva a cielo aperto, rimarranno affissi oltre la metà di Ottobre!

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