Matera la suggestiva Città dei Sassi, Patrimonio Mondiale UNESCO, ospita la Mostra “Perimetro del sensibile” degli artisti pugliesi Giuseppe Spagnulo e Raffaele Quida.
La mostra allestita negli spazi espositivi del “Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna Chiesa della Madonna del Carmine, “Palazzo Lanfranchi” in Piazzetta Giovanni Pascoli è stata inaugurata lo scorso 25 settembre 2021 e si concluderà il 19 ottobre.
Il Progetto espositivo ideato e curato da Giacomo Zaza propone una selezione ragionata delle opere di Giuseppe Spagnulo (Grottaglie, 1936-2016) e di Raffaele Quida (Lecce, 1968) e nasce dal desiderio di perlustrare prospettive visive che elaborano nuovi spazi e forme del sensibile.
In realtà, le due pratiche artistiche individuate benché distanti per differenze generazionali, appaiono incredibilmente affini per l’attitudine alla riformulazione dello spazio materiale e simbolico.
Come sottolinea Giacomo Zaza: “L’itinerario delle opere nella chiesa a Matera, d’accordo con il pensiero del filosofo Jacques Ranciére, produce un’incertezza sulle forme ordinarie dell’esperienza sensibile, escogitando perimetri di percezioni e suggestioni che, partendo dal valore archetipico delle presenze geometriche di Spagnulo e dalla materia ricettiva e impressionabile di Quida, approdano a un nuovo ordine di visibilità e di spazialità, tanto materica/sinestetica quanto simbolica, misteriosa e poetica”.
Ed ancora, sempre con le parole di Zaza: “Lasciando collassare generi e gerarchie, le pratiche dei due artisti invitano il nostro sguardo a incontrare e interagire con molteplici perimetri della visione. Una visione austera, sospesa e magmatica, in Giuseppe Spagnulo, oppure mutevole, silenziosa e permeabile, in Raffaele Quida”.
La mostra inoltre dipana una relazione dissonante con gli ambienti e gli elementi decorativi della chiesa sconsacrata. Lungo l’unica navata, man mano entrando nelle sei nicchie laterali (tre per ciascun lato), le opere di Spagnulo e di Quida, in felice corrispondenza tra loro, creano delle postazioni aniconiche, a tratti ermetiche e incognite, che diventano ipotesi di perimetri in cui campeggiano solidi geometrici “impuri”, neri e imperturbabili, o materiali fotosensibili - come la carta termica - che ostentano superfici in divenire, dove si sedimentano segni monocromatici in lenta trasformazione. In contrasto con le ricche decorazioni marmoree seicentesche - in particolare gli altari marmorei - e i motivi policromi delle cornici, le forme elementari create da Spagnulo si presentano come ombrose, telluriche, imperfette, dense d’interstizi e sempre votate alla sensibilità.
Combinando, dunque, opere di Spagnulo dei primi anni Novanta e opere di Quida degli anni Duemila, la mostra affronta una spirale di temi che si alternano senza mai definirsi completamente: immobilità e trasformazione, struttura razionale e impeto magmatico, superficie e profondità, casualità e geometria, bordo e sconfinamento, sensibile e soprasensibile.
La mostra Patrocinata dal Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna di Matera, dalla Provincia di Matera e dal Comune di Matera, si avvale della collaborazione della Cosessantuno Artecontemporanea, della Fondazione per l’Arte e le Neuroscienze F. Sticchi, e delle collezioni Fraccalvieri e Sirressi di Santeramo per il prestito delle opere di Giuseppe Spagnulo.
Durante la serata del Finissage, alle ore 18.30 del 19 ottobre, sarà presentato il catalogo degli artisti.
“Perimetro del sensibile”. Giuseppe Spagnulo e Raffaele Quida
Matera 25 settembre – 19 ottobre 2021 Info: 391 4660314 – email: studiolegalart@