Alcune sere fa, incuriosita dai nascenti impulsi artistici che vivono nel territorio leccese, nonché salentino, dediti alla fotografia, ho visitato la personale della giovane leccese, Elisabetta Elirose Zappa,“Tramonti e Barocco”, in mostra dal 1° dicembre 2021, presso la saletta del caffè “Astoria”, a Lecce in Piazza Italia.
Le 13 foto allestite in uno spazio geometrico bel delineato, e in un certo senso riservato, anche se costituiscono un tutt’uno con la caffetteria, sono dedicate a Lecce, città ormai conosciuta e amata per il suo traboccante barocco e a quella “natura fiorita”, forse un po' segreta, fotografata in differenti sfaccettature, che Elisabetta Elirose incontra nelle sue esplorazioni cittadine.
Gli scatti, godono, per entrambi i soggetti, di un amore traboccante sostenuto da un “candore spontaneo e genuino” con cenni di “stravaganze” di chi è alla ricerca della “Bellezza”, quella segreta, quella delle sfumature e delle connessioni. Cosa non facile naturalmente, e non immediata, ma se la tenacia sosterrà la pazienza, la fotografa saprà far esploder quegli impercettibili dettagli che è capace di cogliere.
E lei, l’eclettica Elisabetta Elirose, in questa appassionata indagine è favorita da “Kronos”, da quel tempo che le è concesso, utile e necessario, nello stesso tempo, per comprenderne le dinamiche e carpirne quei segreti che, in seguito, potrà donare, a piene mani e nei suoi aneliti di generosità, allo spettatore! Le note poetiche di Marcello Buttazzo, poeta salentino per eccellenza, accompagnano passo passo le immersioni naturalistiche e gli scorci di fastosi balconi e facciate. Di seguito alcune sue suggestioni su “Tramonti e Barocco”: “Elisabetta Elirose Zappa è appassionata di cultura e di rimandi esistenziali, donna attenta e sensibile, devota alla bellezza umana e artistica, la cui mansione estetica fiorisce nei suoi intendimenti più puri. Ella s’esprime preminentemente tramite il medium della fotografia”.
La giovane fotografa è attratta dal barocco e da vari aspetti della natura creatrice. Ama fotografare in particolar modo la sua città e, inoltre, giardini di fiori, che poi sono nei fatti i giardini dell’anima. Fiori dai colori ora accesi ora tenui, soffusi quasi pastello.
Elisabetta Elirose crede nell’amore universale, in un tempo di edonismo sfrenato e di bulimico rincorrere il benessere fisico. In un’era di sbarre ferrigne, di ponti caduti e franati al suolo. Cerca di essere ironica, praticando un sano distacco dalla realtà effettuale e dal mondo dell’esperienza. Ama scrivere piccoli e semplici aforismi. Nel 2019, è stato pubblicato il suo primo libriccino, dal titolo: “La mia vita è un simpatico gioco”.
Visitare la mostra, dunque, sarà motivo, fra le altre, per sostare nel caffè Astoria che costeggia la settecentesca porta San Biagio, una delle tre porte di accesso al centro storico di Lecce. Luogo attraente e confortevole, l’Astoria, che dispone di un rigoglioso giardino dove sostare per gustare, magari un caffè in un gesto quotidiano che, per chi vive o giunge qui, diviene momento conviviale e sicuramente integrante, ma anche per vivere la Cultura, che è di casa fin dalla gestione di Luciano Faggiano, proprietario e titolare anche del noto “Museo Faggiano” (edificio storico Archeologico visitabile appena varcata “Porta San Biagio”). È un angolo, fra i tanti, di una Lecce che si offre in tutta la sua essenza: un inno alla bellezza tra architetture, storia, natura, arte contemporanea… degustando. A qualunque ora!
E tornando alla giovane Elisabetta Elirose e alla sua esposizione, mi sovviene un passo di Eugenio Montale tratto da “lettera a S. Solmi del 15 aprile 1922” nel quale sostiene che “L'opera d'arte è un'equazione: c'entra l'intuizione pura, la preparazione culturale, l'esperienza etica e che so io (forse anche fattori empiricissimi). C'entra anche un poco il coup de foudre, la grazia”.
La personale di foto-poesia “Tramonti e Barocco” è visitabile fino al 22 dicembre.
“Giardini fioriti
Sulle tue guance,
il rosa il rosso il ciclamino.
E lo stupore la meraviglia
Di sentirti ancora bambina
ad inseguire pazientemente
attese sogni chimere.
E quel bagliore
nel sole”.
Versi dedicati a Elisabetta Elirose da Marcello Buttazzo