“Dieci vite” racconti brevi di Gianluca Pomo - di Paolo Rausa

“Dieci vite” racconti brevi di Gianluca Pomo - di Paolo Rausa

       Leggo che il viaggio è la cifra di Gianluca Pomo, milanese 38enne, ingegnere chimico per professione e scrittore per passione. Da Viaggio dunque sono del 2017 a La vita vista da qui del 2018, da Amor Roma e Guida all’Isola, quartiere Garibaldi di Milano, nel 2019 a Doppio gioco nel 2021. Con questi titoli è stato finalista al Premio Albatros per la Letteratura di Viaggio nel 2018 e vincitore del Premio di letteratura di Viaggio Bellavita nel 2019.

      Come si può intuire dai titoli, c’è sempre un luogo, una città che diventa stato d’animo, in cui si svolgono le storie di vite vissute per lo più “pericolosamente”, non tanto per le situazioni bellicose ma per le lotte che quotidianamente l’umanità varia è costretta a sostenere per poter soprav/vivere.  Ecco allora che le vicende non sono mai isolate, sia che si tratti di rapporti famigliari difficili, sia di corrispondenze amorose a volte deludenti, ma poi si trova sempre il modo di giungere al mare, come i rivoli che nascono dalla montagna.

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     Siamo continuamente sollecitati a fare bene e meglio ma ci accade di essere impotenti, impreparati o incapaci di trovare il modo e il tempo per poter riversare l’umanità che possediamo verso chi vive con noi o condivide con noi la vita.

     Gianluca Pomo guarda con pietas a queste vite, non per denigrarle o disprezzarle ma quasi in qualche modo per trattarle con una simpatia consapevole. Ne deriva uno stile piano e controllato nella scrittura e un raccontare con garbo le concatenazioni che attanagliano i protagonisti. Fino alla fine i loro sforzi e le loro azioni mirano giustamente o in modo velleitario a lasciare una impronta di sé sia che si tratti di affermarsi professionalmente ma senza freni etici e morali, sia che si tratti di osteggiare il diverso nella pelle o nei comportamenti sessuali.

     Tutti comunque, come formiche incolonnate e intrecciate, si adoperano per barcamenarsi. Fluctuat nec mergit, fluttuante è la loro/nostra vita. Alla ricerca del sentimento d’amore che possa rendere la vita degna di essere vissuta e ricordata, attraverso nuova progenie. Lo sfondo in cui tutto avviene e si mescola continuamente è la città, il paesaggio che partecipano umorali allo svolgersi delle azioni volute e subite. Una catena che ci lega inesorabilmente, perciò il nostro destino è legato. Chi viene prima e chi dopo, trascinato dagli eventi. Ma questo non è inevitabile, possiamo sorreggerci alle nostre convinzioni e fare della nostra vita se non un modello almeno il tentativo di evitare dispiaceri e vivere le emozioni di una esistenza gioiosa.

    Alla fine queste storie trovano la soluzione voluta e desiderata, con buona pace di tutti o quasi i protagonisti. Come per il poeta latino Orazio nelle sue Satire, quella degli Scontenti si può in qualche modo paragonare ai racconti immaginati e vissuti da Gianluca Pomo: ognuno di noi desidera sempre qualcos’altro e quando sembra di averlo raggiunto sfugge dalle nostre mani e allora ci mettiamo di nuovo in corsa sino all’esito finale che leggeremo, ci promette Gianluca, nel prossimo romanzo. Morellini Editore, Milano, 2022, pp. 151.

Paolo Rausa

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