Rimaniamo e ribattiamo sulle parole "in fiore" per questa accaldata estate, dove la nostra Patrizia Petrachi in questo pezzo lascia ispirarsi dal termine Armonia. Un lemma complesso, sul quale vale la pena riflettere, anche con la Petrachi, e da qui forse mettendo in ordine alcuni pensieri, si potrà trovare l'agognata frescura.
Pompea Vergaro
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Ultimo giorno di Scuola: la campanella annuncia la fine di un complicato e intenso anno scolastico e l’inizio delle tanto sospirate vacanze estive. Si ripongono i libri, si chiudono gli zaini, si raccoglie il materiale scolastico lasciato in classe e utilizzato in questi mesi. I bambini non vogliono andare via e come sempre mi accerchiano, si fanno largo per salutare nel tentativo di strapparmi un abbraccio che purtroppo devo ancora evitare… niente vicinanza, contatto fisico interrotto, bloccato!
Poi riesco a farli uscire dall’aula con la speranza che a settembre forse potremo riabbracciarci. Guardo ancora una volta i loro occhi e provo ad immaginare il viso sotto la mascherina e le loro espressioni da troppo tempo celate. Stacco lo sguardo e mi accorgo di un gruppetto di bambini che saltellano contenti perché sanno che per loro la scuola non è ancora finita.
In effetti, quest’anno è giunta una novità. Nei giorni successivi alla chiusura dell’anno scolastico, è stato attivato nella nostra Scuola, il IV Circolo di Lecce, il Piano Scuola Estate 2021 che ha visto impegnati gli alunni della Scuola dell’Infanzia nel Progetto “ESTASCUOLA INFANZIA” e quelli della Primaria, nei Progetti “Aspettando i PON (Programma Operativo Nazionale)” e “PON Estate”.
Dal 14 al 18 giugno, per il Progetto “Aspettando i PON” tre gruppi di bambini di scuola primaria si sono alternati su tre laboratori: “SCENARIA” per l’arte, la scrittura creativa, il teatro; “MUSIC OUT” per musica e canto con la costruzione di strumenti eco sostenibili per allestire il “giardino sonoro” e il laboratorio creativo e artigianale “AGRIDIDATTICA” per la valorizzazione dei beni comuni.
Da docente che ha ricoperto più volte l’incarico di Esperta per i PON, mi sono occupata dapprincipio del laboratorio di TEATRO e, per coinvolgere il più possibile gli alunni, ho organizzato diverse attività ludico-creative, dai giochi per conoscersi agli esercizi motori e di respirazione propedeutici alla recitazione, riuscendo, nei ritagli di tempo, a realizzare anche semplici scenografie e divertenti costumi con materiale di recupero. Tutto questo ad una temperatura di 40 gradi, dove unico refrigerio era dato dall’ombra generosa degli alberi o dalle docce di acqua vaporizzata installate nel nostro giardino. I bambini, resistenti a qualsiasi temperatura e divertiti dalle attività inusuali, hanno partecipato con costanza ed entusiasmo preferendo, a detta dei genitori, la scuola al mare.
La settimana successiva è stato attivato il “Progetto PON Estate” organizzando definitivamente i gruppi dei partecipanti. Avevo il mio gruppo stabile, formato da 21 piccoli attori, con i qualii, dopo due anni di chiusura, finalmente potevo nuovamente occuparmi di teatro, leggere e adattare un copione, strutturare uno spettacolo, pensare alle scenografie e ai costumi in un turbinio di sensazioni che avevo quasi dimenticato.
Questa mia, ormai ventennale, passione per il Teatro mi ha spinto ad osare e, pur consapevole dei tempi ristretti, considerando che 30 ore per mettere in scena uno spettacolo sono davvero poche... senza indugi, mi sono gettata a capofitto nel Progetto con una Storia tutta nuova con alunni eterogenei per età e classi, insomma una bella sfida! La scelta del copione, dettata dalla necessità di trattare tematiche ambientali e di sostenibilità, è caduta su “Ondina, un tesoro in una nuvola”, spettacolo teatrale e musicale tra fiaba e realtà che induce a riflettere sul tema dell’acqua come bene prezioso, indispensabile per la vita, che va salvaguardato.
Dopo una prima lettura ho individuato nel gruppo i possibili interpreti della storia, ho assegnato le diverse parti tenendo conto soprattutto dell’aspetto caratteriale o almeno di quello che avevo potuto conoscere in pochi giorni. Tutti i bambini con grande entusiasmo si sono impegnati per memorizzare la propria parte dando vita a personaggi divertenti, tristi, allegri, perfidi e coraggiosi.
Abbiamo tutti vissuto momenti di euforia quando si riusciva a recitare una scena senza intoppi; di sfiducia e sconforto per chi non ricordava la parte o non riusciva proprio ad immedesimarsi in quel dato personaggio, di ansia nella consapevolezza di avere a disposizione pochissimo tempo. Alla fine però, dopo solo sei giorni di prove, siamo andati in scena!
I piccoli attori hanno dato il massimo, con un’energia inaspettata che mi ha molto sorpreso. Consapevoli che, per la buona riuscita dello spettacolo, ciascuno doveva sentirsi responsabile non solo per sé, ma anche per gli altri, coordinarsi, agire conservando il giusto ritmo in un’armonia che, se colta, conduce a percepire una profonda coesione ed un forte senso di appartenenza ad un gruppo, senza timori di giudizi, rivalità o esclusioni. Armonia come buona connessione fra le parti, nel senso greco di “armòzein” che vuol dire “adattare”.
Fare Teatro vuol dire anche educare all’emotività, superare paure e timidezze, esprimere le proprie emozioni acquisendo maggiore fiducia in se stessi. Come ha dimostrato Ondina, la protagonista che, finalmente uscita dall’ombra, ha riacquistato l’autostima esibendosi per la prima volta di fronte ad un pubblico sostenendo la scena per l’intero spettacolo! È riuscita a controllare le proprie emozioni lasciando dietro di sé il ricordo delle preoccupazioni, dello sconforto e della fatica dei giorni precedenti. E come lei, la maggior parte dei bambini che per la prima volta si sono approcciati a una nuova visione delle cose e del mondo quale è il Teatro.
A tal proposito, mi piace ricordare la frase dello psichiatra Paolo Crepet “Il Teatro è meraviglioso proprio in quanto mette in scena gli stati d’animo, coinvolge mantenendo nel contempo le distanze della vita vera. Il Teatro è una scuola di emozioni come le fiabe per bambini”. La nostra Scuola, quindi, allungando i tempi di permanenza e di apertura con attività intese a promuovere la socialità e rafforzare le competenze disciplinari, restituisce non solo spazi e tempi per le relazioni creando sempre nuove opportunità per le famiglie e gli stessi alunni, ma nello stesso tempo, li accompagna verso un nuovo anno scolastico sperando di trasmettere una nuova visione di Scuola!