Sabato 28 maggio alle 20 in via Siracusa 28 nella Zona 167/B del Quartiere Stadio di Lecce apre ufficialmente Nasca - Il teatro. Il viaggio nomade in giro per il mondo dell'attore, autore e regista Ippolito Chiarello, ideatore del Barbonaggio Teatrale, e della sua compagnia Nasca Teatri di Terra trova finalmente anche una vera casa da condividere con la gente e le realtà artistiche del quartiere e di tutta la città. Nasca è, infatti, una delle associazioni alle quali è stato assegnato un immobile al piano terra dei condomini di edilizia residenziale pubblica Arca Sud nella Zona 167/B del capoluogo salentino.
Tutto comincia con il Protocollo d'intesa, sottoscritto nel 2018 tra Arca Sud, Comune di Lecce e associazioni degli inquilini. Con quell'accordo Arca ha assunto l'impegno a concedere in comodato gratuito i locali al piano terra dei condomini ad associazioni di volontariato, organismi no profit con scopi sociali, cooperative sociali e organismi del terzo settore, per lo svolgimento di “attività sociali, ricreative, culturali e sportive, di cittadinanza attiva, di promozione della pace e della solidarietà, di contrasto alla povertà educativa e all’emarginazione sociale”, aperte ai quartieri e ai suoi abitanti. Il Comune di Lecce, a sua volta, ha garantito ad Arca l’esenzione dei locali dal pagamento dei tributi comunali relativi agli immobili oggetto di concessione.
«Nasca sarà un teatro, un cinema, un laboratorio, uno spazio per l'infanzia, un luogo di incontro e di scambio. In una sola parola sarà una festa», esordisce Ippolito Chiarello. E all'inaugurazione di questa festa parteciperanno la presidente del Consiglio regionale della Puglia Loredana Capone, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini con l'assessora alla cultura Fabiana Cicirillo e l'assessore allo spettacolo e alle attività produttive Paolo Foresio, e la dirigente di ArcaSud Salento Sandra Zappatore. "Ospite d'onore" della serata sarà una piccola quercia roverella, nata come seme all'inizio dei lavori di ristrutturazione del teatro e che sarà piantata nel giardino di fronte all'ingresso. La pianta è stata donata da Antonio Orlando, padre di Alberto, oggi quindicenne, che nel 2009 si rese inconsapevole protagonista di un'immagine simbolo del Barbonaggio Teatrale. Lo scatto ritrae, infatti, l'artista intento nella sua performance e un bambino di appena due anni che lo ascolta rapito. «Quel giorno, avevo dato due euro a mio figlio e gli ho insegnato che la cultura si paga, qualche anno dopo, per la prima volta, è entrato in un teatro e dopo aver assistito allo spettacolo mi ha detto: papà io voglio rimanere qui», raccontò nel 2019 papà Antonio quando la storia dell'incontro fu raccontata a "I Fatti Vostri", la trasmissione del mattino di Rai2 condotta da Giancarlo Magalli. Dopo il "taglio del nastro" saranno aperte le porte di Nasca con il racconto foto/video dei lavori (dalla consegna della chiave fino all'ultima luce montata e accesa) e un video tra danza, incontri e interviste agli abitanti del quartiere a cura di Barbara Toma.
Dopo la raccolta fondi di oltre 15mila euro (con quasi 350 partecipanti) sulla piattaforma italiana di crowdfunding Eppela, durante la serata continueranno le sottoscrizioni per finanziare le attività dello spazio attraverso lo strumento del FUS (Fondo Unico dello spettatore) con l’apertura di un vero e proprio Libretto di risparmio artistico, che farà diventare, di fatto, “azionisti” e soci dello spazio. Questo libretto darà diritto a partecipare alle varie iniziative di formazione e di spettacolo che si svolgeranno durante l’anno. Su questo libretto di risparmio artistico, saranno annotate tutte le somme versate, come contributo volontario, per ogni evento e si matureranno degli interessi. Ogni socio potrà, quindi, sempre avere il quadro completo dei suoi contributi durante l’anno e sentirsi partecipe di questa avventura. Ogni anno ci sarà poi una giornata di festa per la riscossione degli interessi maturati, delle ricompense adeguate al tuo contributo complessivo (magliette, spille, lezioni laboratori, sala, promozione).
«Come ho sempre fatto nei momenti di crisi anche questa sembra un’impresa quasi anacronistica. Credo nella folle concretezza dell’azione artistica, che può costituire la svolta», sottolinea Ippolito Chiarello. «Nasca sarà un luogo fisico di residenza artistica permanente, uno spazio che non sarà solo un teatro, ma molto di più. Il nome nasce ispirandosi a un grande e importante naso che annusa i luoghi e per ribadire che bisogna far “nascere” percorsi artistici e arrivare in tutti gli angoli delle nostre strade», racconta. «Saremo in una zona periferica della città di Lecce, con l'obiettivo di agire a partire dai quartieri, con-fondersi realmente con tutta la città e insieme arrivare oltre oceano, con un'unica voce fatta di tante belle “differenze”. Con l’azione artistica proviamo a creare cambiamenti, innovazione e nuova consapevolezza nei cittadini, consolidando una parola bellissima “comunità”». Un occhio privilegiato sarà dato al mondo dell'infanzia come punto di partenza per tutta l'azione progettuale di questo nuovo luogo. «Lanceremo una Scuola delle arti per l'infanzia, assolutamente gratuita, perché per educare alla libertà bisogna inciampare nella creatività».
In questo nuovo spazio della città con Ippolito Chiarello è coinvolto un gruppo eterogeneo di artiste e artisti, associazioni e residenti (pronto ad ampliarsi), impegnato nel costruire un pensiero artistico e inclusivo a 360°: Barbara Toma (Robabramata), Simona Cleopazzo, Luigi Negro, Francesca D’Ippolito, Titti Dollorenzo, Silvia Perrone (Sati Onlus), Roberto Quarta (Contemporary Art Addiction), Marcella Buttazzo, Mariliana Bergamo. «Ho sempre pensato, che in ogni città del nostro paese e nel mondo, sarebbe fondamentale la nascita di piccoli luoghi d’arte, teatri, contenitori off, per consentire la diffusione e l’azione concreta dell’arte sulla trasformazione e la crescita delle comunità», racconta Chiarello. «Luoghi che partono dal locale, dal quartiere, con l’ambizione di raccontarsi e raccontare al mondo, attraverso le varie espressioni dell'arte. In questo momento storico, dove molti dei presidi d'incontro sociale (sezioni di partito, oratori, sale di associazioni, ecc) non esistono più, o comunque hanno perso forza, nei confronti del tuffo indiscriminato nel mondo dell’aggregazione social; in un mondo dilaniato e disgregato, anche fisicamente, dalla pandemia e ora dal rischio di una guerra globale, luoghi di formazione e di dialogo, a partire sicuramente dall’infanzia e dalle famiglie, sono fondamentali. "Nasca il teatro” ha questa ambizione», prosegue. «Cominciare a costruire e suggerire un luogo poroso, nutriente e necessario per le persone, al pari della scuola, dei presidi sanitari e della distribuzione dei generi di prima necessità. Bisogna ridare peso al cibo dell’anima così provata e spesso messa in seconda fila nello spettacolo della vita».